(ANSA) - BOLOGNA, 22 FEB - Vasco Rossi aveva spiegato di
essersi sentito "tradito" da Stefano Salvati. L'ex manager,
imputato a Bologna per calunnia nei confronti della rockstar, ha
invece detto in udienza di aver "contribuito a salvargli la
vita". Lo ha detto rispondendo alle domande del suo difensore,
l'avv.Raffaele Miraglia, e del difensore di Vasco, l'avv.Guido
Magnisi. Salvati ha riferito la sua versione sul patto di
riservatezza firmato nel 2013, oggetto della battaglia
giudiziaria in atto tra i due: secondo Salvati l'accordo
prevedeva un compenso di sei milioni in 30 anni; secondo il
cantante era gratuito e uguale a quello firmato da altri
collaboratori. Smentendo quanto detto da Rossi, Salvati ha
spiegato di non aver firmato il patto a pagamento il 10 aprile
nell'ufficio del rocker, ma "tra il 12 e il 15", in Puglia,
quando il Blasco gli chiese di "aiutarlo a fare un libro
autobiografico, un film e un docufilm". L'accordo gratuito
datato 10 aprile, per Salvati, è "falso, non l'ho mai visto
prima che Vasco mi querelasse".
Ex manager Vasco smentisce rocker
'Mai firmato patto gratuito, mi chiese di curare biografia'