Emilia Romagna

A Bologna 49/a marcia della pace

Arcivescovo: 'Qui con tutte le religioni,pace non si fa a pezzi'

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 31 DIC - E' nel segno della nonviolenza la 49/a marcia nazionale per la pace, per la prima volta a Bologna, con misure di sicurezza rafforzate per il rischio attentati. Dopo la partenza dai giardini Margherita, la marcia organizzata dalla Cei in collaborazione con Caritas, Azione Cattolica, Pax Christi e Arcidiocesi tocca Piazza San Domenico, per un momento interreligioso, la Basilica di San Petronio, il Paladozza e, infine, la Basilica di San Francesco con la celebrazione della messa da parte dell'arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi. "E' un momento importante di scelta. Scegliere da quale parte stare, con le vittime e per la pace", ha detto Zuppi. Quanto alla presenza di tutte le religioni, "è sempre stato così - ha ricordato - fin dalla prima giornata della pace. La pace non si fa a pezzi, la guerra fa a pezzi e divide. La pace unisce, non posso stare in pace senza gli altri". Tra i partecipanti il sindaco di Bologna, Virginio Merola, e il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti.

   "C'è un mondo frammentato in tante guerre. Tutte queste guerre ci riguardano da vicino, non solo perché vediamo i morti nei telegiornali ma perché ci fanno capire sempre di più che essere liberi significa essere responsabili, prendere una posizione e dire che non possiamo assistere passivamente a questa violenza", ha detto Merola. Il sindaco ha parlato dal palco prima della partenza della marcia insieme all'arcivescovo, a Roberto Morgantini, anima del progetto delle 'cucine popolari', in rappresentanza della Bologna solidale, e a monsignor Giovanni Ricchiuti, Presidente di Pax Christi Italia e Vescovo di Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti. "Come testimonia anche questa piazza - ha aggiunto Merola - c'è un altro modo di stare nel mondo. Magari con la nonviolenza, evitando i soprusi, magari anche di usare un cric per rivendicare un posto auto, e ritrovare il fatto che siamo una comunità. Le comunità si costruiscono, non vengono regalate". Quanto alle misure di sicurezza, alla città 'blindata' dopo gli attentati, per Merola lo è "come tutti gli anni, con qualche preoccupazione in più e qualche precauzione in più".

   "Entriamo nel 2017 con una forte preoccupazione per gli episodi di terrorismo e per le condizioni a livello internazionale. Il nostro Paese è preparato anche al peggio pur avendo la certezza che il 2017 sarà un anno di pace, è un augurio", ha detto Galletti, per il quale "è un orgoglio che la marcia della pace tocchi proprio Bologna. Una manifestazione molto partecipata che vuol dire che oggi sentiamo più di prima il bisogno di pace, sentiamo il bisogno di vivere in comunità gli uni con gli altri, di cambiare le proprie opinioni e di avere rispetto gli uni degli altri".

   Presente alla marcia anche Yassine Lafram, coordinatore delle comunità islamiche bolognesi: "E' un momento importante per la città, e come comunità islamica abbiamo aderito. Con l'arcivescovo Zuppi abbiamo voluto camminare insieme sotto un unico slogan per la pace".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it