(ANSA) - BOLOGNA, 11 DIC - "Ricchezza della diocesi sono le
eredità dei suoi pastori recenti, da Nasalli Rocca a Caffarra; i
problemi, il clero sempre più anziano e le necessità di
ridisegnare molte parrocchie". Lo dice mons. Matteo Zuppi in
un'intervista a 'Bologna Sette', il supplemento diocesano del
quotidiano cattolico Avvenire, ad un anno dal suo insediamento
come arcivescovo di Bologna. "E' stato un periodo di conoscenza,
per entrare più profondamente nell'identità e nella vita della
città e della diocesi".
"L'Anno Santo della Misericordia - aggiunge Zuppi - ci ha
indicato che dobbiamo essere attenti alle domande che la 'città
degli uomini' ci rivolge e che dobbiamo fare nostre". Dunque
proseguire con l'accoglienza dei più deboli e procedere nel
dialogo con l'Islam, "indispensabile per costruire ponti e per
vincere vecchi e nuovi pregiudizi. E' solo attraverso il dialogo
che comprendiamo le radici più profonde della nostra stessa
fede".
Zuppi, attenti a domande 'città uomini'
Da un anno arcivescovo Bologna. 'Tra i problemi clero anziano'