Emilia Romagna

Bonaccini, E-R al Sì perché riformista

'C'era schieramento tutto contro di noi, ma poca soddisfazione'

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 5 DIC - "Significa che qui la cultura riformista, voglio dirla così, è qualcosa di radicato e di forte". Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, commenta il risultato del referendum con la vittoria del Sì in Emilia-Romagna, in controtendenza rispetto alla vittoria nazionale del No, in un'intervista al Tg regionale Rai.
    Bonaccini rileva che comunque, "dall'altra parte dello schieramento, se prendo la parte politica, al di là del legittimo schieramento di alcune forze sociali o associazioni - ha detto - era fatta di Lega, M5s, Fi, Sinistra radicale.
    Insomma, dal punto di vista politico era uno schieramento che era un po' tutto o quasi tutto contro di noi, ripeto, è un elemento però che dà ben poca soddisfazione".

   In Italia, con la vittoria del No costata l'annuncio delle dimissioni al premier Matteo Renzi, invece, c'è stato "un voto in parte contro la riforma costituzionale e in parte credo sia un voto politico, sul lavoro del governo, su quello che è accaduto in questi anni", ha spiegato. "Dall'altra parte però - ha aggiunto Bonaccini - non banalizzerei tutto, perché è vero che vi sono oltre 13 milioni di voti attorno a un Sì che credo sia molto più omogeneo rispetto allo schieramento che sta dall'altra parte. In ogni caso il No ha vinto, ha vinto nettamente e adesso credo che l'unica cosa sia quella di verificare come mettere al riparo questo Paese dall'instabilità, dall'aggressione dei mercati eventuale e soprattutto metterlo al riparo per l'approvazione della Legge di Stabilità che serve a far funzionare le cose anche nei territori". 

   

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