Emilia Romagna

Cei: E-R maglia nera accoglienza

Mons.Perego: rapporto più basso fra profughi e popolazione

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 19 OTT - L'Emilia-Romagna è la regione maglia nera nell'accoglienza dei profughi e dei rifugiati. Lo ha evidenziato il rapporto Caritas-Migrantes, presentato a Bologna con l'arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi.
    "In Emilia-Romagna - ha detto monsignor Gian Carlo Perego, direttore di Cei-Migrantes - solo 30 Comuni hanno attivato il progetto Sprar per un totale di mille profughi accolti. A questi se ne aggiungono 500 al Cara di Modena e circa 8mila nei vari Cas: in tutto 10mila persone, circa due ogni mille abitanti. E' la Regione con il più basso rapporto fra accoglienza e popolazione: l'Abruzzo, per esempio, è a 7, il Molise a 11. Questo stride con il fatto che l'Emilia-Romagna è la Regione con la più alta percentuale di stranieri sulla popolazione. Questo significa che gli immigrati vanno bene solo quando portano ricchezza e non quando si deve accogliere chi scappa dalle guerre? Forse c'è bisogno, in una regione come l'Emilia-Romagna, di rileggere la propria storia e dare un segno nuovo di accoglienza".
   Quella dell'accoglienza dei profughi "è una domanda grande che chiede risposte grandi, la voce del papa è troppo poco seguita, troppo poco accolta, di fronte a una domanda di dimensioni così epocali dobbiamo indubbiamente fare qualcosa di più e non pensare nell'ordinario", ha detto Zuppi, che ha esortato anche a lavorare "giorno e notte" per trovare soluzioni. "Ognuno - ha detto - deve fare la propria parte. Poi però c'è il problema di leggere l'emergenza e trovare risposte certe, altrimenti prevale la paura e una percezione di paura che è più alta di quello che i dati ci dicono. Ma l'accoglienza richiede strumenti".

   I dati dell'immigrazione in Emilia-Romagna confermano un trend stabile, se non di leggera flessione. Dal 2015 al 2016 gli stranieri sono passati da 536mila a 533mila, numero sul quale però incidono gli stranieri che diventano italiani ottenendo la cittadinanza. Sono 95mila, in Regione, gli iscritti alle scuole con cittadinanza straniera. La maggioranza di loro, tuttavia, (il 57%, con punte di 86% alla materna e 72% alle elementari) sono nati in Italia. Quella rumena è la comunità più consistente (15,4% di tutti gli stranieri), seguita da quella marocchina (12,6%), albanese (11,7%), moldava (5,9%) e ucraina (5,8%). Le donne sono più degli uomini, il 53% del totale.

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