(ANSA) - BOLOGNA, 12 SET - La Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia (Racmi) ha "appreso con grande preoccupazione l'antipatia di alcune persone dell'Emilia-Romagna bloccate all'aeroporto di Layoune e espulse verso l'Italia che si pretendono 'paladini dei diritti umani' ma in realtà sono arruolate in un'agenda ben precisa di propaganda sterile e in una campagna di zizzania e provocazione". La nota del Racmi segue l'espulsione ieri dal Marocco di tre componenti dell'intergruppo regionale sui Sahrawi, tra cui la consigliera regionale Emilia-Romagna Silvia Prodi (Pd), nipote di Romano Prodi, ex commissario Ue e fino al gennaio 2014 presidente Gruppo di lavoro Onu-Unione Africana sulle missioni di peacekeeping in Africa, mentre viaggiava verso il Sahara occidentale, ora sotto giurisdizione marocchina.
"Stiamo valutando - scrive il Racmi - manifestazioni di protesta davanti alla Regione Emilia-Romagna dopo che una consigliera ha tentato ingerenza in un paese straniero abbigliandosi falso titolo di monitoraggio dei diritti umani".
Racmi, da S.Prodi ingerenza su Sarahwi
Rete marocchina Italia avalla espulsione missione umanitaria