Emilia Romagna

Giudici, emersa buona fede Errani

Motivazioni dell'assoluzione per ex presidente Regione E-R

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 26 LUG - La trasmissione della relazione alla Procura della Repubblica "conferma la buona fede degli imputati, la convinzione che le eventuali indagini predisposte non avrebbero evidenziato nulla di più di quanto ritenuto convintamente dai redigenti (e prima di loro, dai funzionari regionali che si erano occupati della pratica di Terremerse)".
    Lo scrivono i giudici della Corte di Appello di Bologna, nella sentenza di assoluzione per l'ex presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani e due dirigenti regionali.

    Errani, difeso dall'avvocato Alessandro Gamberini, è stato assolto insieme a Filomena Terzini e Valtiero Mazzotti nell'appello bis il 21 giugno, dopo che la Cassazione il 17 giugno 2015 aveva annullato con rinvio ad un nuovo processo di secondo grado le condanne inflitte ai tre dalla Corte di Appello, a luglio 2014: un anno a Errani per falso ideologico, un anno e due mesi ai dirigenti, accusati anche di favoreggiamento. Immediatamente dopo la condanna c'erano state le dimissioni di Errani da presidente della Regione. L'accusa riguardava la relazione che Errani fece scrivere ai due dirigenti nel 2009 e che inviò alla Procura con una lettera, per chiarire la correttezza dell'amministrazione nell'erogazione di un contributo da un milione alla coop Terremerse, di cui all'epoca era legale rappresentante il fratello, Giovanni Errani. Una procedura messa in discussione da un articolo pubblicato su Il Giornale. Al termine delle 53 pagine di motivazioni, i giudici della terza sezione penale (presidente Cecilia Calandra) sottolineano "la sussistenza di plurimi convergenti indicatori della buona fede di tutti gli imputati, dell'errore in cui erano incorsi Filomena Terzini e Valtiero Mazzotti nel redigere la relazione incriminata, dell'assenza di qualsiasi atto di induzione o istigazione al falso da parte del presidente Errani".
   

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