(ANSA) - RICCIONE (RIMINI), 24 MAG - Difendere la fertilità e
indagare l'infertilità. Studiare aspetti clinici, ma anche
etici, sociali, ambientali della medicina della riproduzione.
Tema cardine in Italia, dove solo il 38% delle donne (51% in
Europa) partorisce il primo figlio tra i 20 e i 29 anni, e il
54,1% lo fa tra i 30 e i 39 anni (40,6% in Ue). Di questo
parlano da giovedì a sabato a Riccione, cinque società
scientifiche - SIFESeMR, CECOS, SIOS.E, SIERR, SIAMS - e i
principali attori del settore.
Al Congresso di medicina e biologia della riproduzione si
parlerà del rapporto tra ambiente e fertilità, partendo dagli
studi sulla 'Terra dei Fuochi'. Ma anche del Piano Nazionale per
la fertilità, Linee Guida, Lea, rischio clinico e donazione di
gameti. Ovviamente, ci sarà un focus sulla fecondazione
eterologa: restano difficoltà di realizzazione dei trattamenti,
soprattutto per la donazione di gameti, e disparità d'accesso al
trattamento a seconda della provenienza geografica dei pazienti.
Congresso riproduzione, focus eterologa
Da giovedì a Riccione il dibattito