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L'arte di Francesco Vezzoli al Palazzo delle Esposizioni a Roma

Vita Dulcis, le opere contemporanee ridanno vita al passato

Redazione Ansa

ROMA - E' il Palazzo delle Esposizioni di via Nazionale a Roma a ospitare dal 22 aprile al 27 agosto "Vita Dulcis, paura e desiderio nell'Impero Romano", la mostra di Francesco Vezzoli, presentata alle Terme di Diocleziano del Museo Nazionale Romano. Curata dall'artista e da Stéphane Verger, direttore del Museo Nazionale Romano, e promossa dal ministero della Cultura, l'esposizione raccoglie in sette sale, ognuna dedicata a un aspetto peculiare della storia dell'Impero Romano, le opere di Vezzoli, artista capace di mettere in dialogo l'arte antica con le simbologie di oggi in un percorso che accosta arte contemporanea, archeologia e cinema.
    Da sempre l'artista rivolge il suo interesse al passato, connettendolo al presente in un gioco di riferimenti e mescolanze tra cultura pop, fugace ed emotiva, e cultura classica, eterna e solenne. La mostra, pensata e autoprodotta per il Palazzo delle Esposizioni, unisce l'arte contemporanea con la storia romana attraverso le opere provenienti dalle sedi del Museo Nazionale Romano e in particolare dai depositi, ricchi di opere artistiche.
    "Vita dulcis inaugura il nuovo corso del Palazzo delle Esposizioni - ha dichiarato Marco Delogu, presidente di Azienda Speciale Palaexpo alla presentazione - e ne rilancia il ruolo come punto di riferimento per la produzione e ideazione di progetti espositivi inediti, volti a riportare Roma al centro della scena culturale internazionale del contemporaneo". "Grazie alla collaborazione con l'Azienda Speciale Palaexpo - ha commentato Stéphane Verger, direttore del Museo Nazionale Romano - il pubblico scoprirà, accanto ad alcuni dei capolavori noti del museo, molti oggetti poco conosciuti o addirittura mai visti, che abbiamo tirato fuori dagli ingenti depositi per l'occasione della mostra". I depositi "riscoperti" prendono un significato particolare proprio grazie alla visione artistica di Francesco Vezzoli, che proietta gli oggetti antichi in una prospettiva contemporanea: le opere e i reperti dell'arte classica romana rivivono in un percorso espositivo privo di quella "freddezza" di molte esposizioni museali, e che restituiscono al visitatore l'intensità vitale e l'umanità che questi reperti sanno suscitare, immergendoli in un allestimento scenografico suggestivo e inaspettato. In quest'esposizione Vezzoli reinterpreta alcune iconiche sculture romane, immerse in una dimensione installativa, suggestiva e teatrale, disegnata dall'artista Filippo Bisagni, ed esaltati da un gioco di luci e ombre, realizzato da Luca Bigazzi. (ANSA).
   

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