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Sacralità imperfetta nelle mostre Kabisa e Volti a Bologna

In due sedi le opere di Paolo Molinari, artista ed educatore

Redazione Ansa

BOLOGNA - Aprono al pubblico nei prossimi giorni a Bologna due mostre, Kabisa-Dalla realtà alla sacralità imperfetta e Volti-la sacralità dell'imperfezione, con opere realizzate da Paolo Molinari, artista ed educatore nel laboratorio socio-occupazionale gestito dalla cooperativa Arca di Noè, nell'ambito della rassegna Roadmap to Inclusion. Le mostre, differenti per la scelta di stili e soggetti, sono accomunate dai valori portanti che l'artista riflette nelle sue opere: la dignità dell'essere umano, l'amore per l'imperfezione e la ricerca dell'unicità di ciascuna persona.
    La mostra Kabisa, organizzata con Biografilm e Burò Cafè e in programma dal 9 al 19 giugno (via Sant'Isaia 57/d), accompagna i visitatori nelle diverse stagioni artistiche attraversate da Molinari: dalla rappresentazione della realtà in quanto modello di perfezione all'iperrealismo deformante, dall'utilizzo della matita alla manipolazione di materiali di uso quotidiano per la creazione di rappresentazioni inedite. Nella mostra Volti, dal 7 al 19 giugno a Fuori Orsa Moline, le opere ritraggono e catturano espressioni, odori, anatomie sociali ed emozioni di alcune delle persone con cui l'artista ha lavorato nel laboratorio socio-occupazionale della cooperativa Arca di Noè.
    In questi quadri Molinari coglie e protegge la dignità di ciascuno sguardo, stimolando riflessioni e sensibilità sociale.
    All'interno di entrambe le mostre viene inoltre presentato uno dei temi portanti nelle opere dell'artista: la sacralità in tutte le sue forme e connotazioni, in particolare la sacralità imperfetta, concezione germinata in periodo giovanile e maturata con consapevolezza nell'esperienza lavorativa a fianco di persone con disabilità.
    Paolo Molinari, in arte Kabisa, nasce a Bologna il 12 settembre 1973. Dopo il diploma all'Accademia di Belle Arti, inizia a lavorare avvicinandosi al mondo del sociale. Senza rinnegare l'indole di artista, inizia ad immergere la propria sensibilità estetica all'interno del lavoro, portando la produzione artistica verso nuove forme, stili e contenuti: gli elementi quotidiani, nelle sue componenti di relazioni umane e comuni oggetti di lavoro, vengono reinventati attraverso il suo occhio visionario. (ANSA).
   

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