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Il Medioevo brillante all'Aquila, 'divulgare la cultura'

Rettore Alesse, è tra nostri compiti per incontro territorio

Redazione Ansa

L'AQUILA - Come ha detto ieri all'apertura del Festival delle città del Medioevo all'Aquila Franco Cardini "'L'Aquila è stata costretta a rifondarsi e reinventarsi", e anche l'Università, che è il motore principale con il Comune del Festival, dopo il sisma è entrata in una strategia di rinnovamento continuo. Lo testimonia la tenuta delle immatricolazioni - anzi, c'è un leggero aumento - e l'offensiva culturale che sta portando sul territorio.
    Ieri grande pubblico per Cardini che ha affascinato con zafferano, lana, transumanza, artigianato e questo "gratifica in nostri eventi, siamo sempre un ente pubblico che contribuisce alla crescita del territorio anche con manifestazioni del genere - spiega il rettore aquilano Edoardo Alesse - Raccontare L'Aquila medioevale non è solo fare scienza, ma anche divulgare cultura alla popolazione. E funziona".
    Anche perchè c'è da sfatare per l'ennesima volta il mito dell'Epoca Buia, l'eredità tutta da contrastare nata dall'Illuminismo ma soprattutto dal Romanticismo che videro nell'epoca che noi chiamiamo medioevale un fermo biologico della civiltà. "Dal medioevo viene Dante, i Comuni e le Università - ribatte infatti il Rettore Alesse - e nel festival coi nostri professori lo spieghiamo bene. L'Aquila è medioevale, la Perdonanza Celestiniana anche, fu per la città un periodo florido che oggi rimane nello splendore che sta rinascendo dopo il sisma". (ANSA).
   

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