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In e-bike tra i luoghi del cinema nel centro dell'Aquila

Ecco 'DiscoverAq' tour tra le 40 produzioni girate nel capoluogo

Redazione Ansa

L'AQUILA - Quaranta film girati all'Aquila, in una storia di oltre cento anni da percorrere sui pedali. Un viaggio simbolico che parte da 'La saracinesca', film girato nel capoluogo (in particolare al castello Rivera) all'inizio del Novecento, anche con la collaborazione di Gabriele d'Annunzio che riuscì a inserire nel cast una delle sue muse. Punto di arrivo del racconto è la nuova produzione di Riccardo Milani che vedrà la luce solo l'anno prossimo. Aneddoti, indiscrezioni, piccoli segreti dietro e davanti la macchina da presa e, soprattutto, un modo inedito per condividerli.
    Inaugurata ieri pomeriggio, in maniera sperimentale, "DiscoverAq - L'Aquila, città del cinema" una nuova iniziativa per il turismo su e-bike. Una proposta promossa da Massimiliano De Santis, operatore turistico e Anna Maria Marra responsabile della comunicazione e del progetto che, con Piercesare Stagni, autore del doppio volume Il cinema forte e gentile edito da Arkhé. Partenza e arrivo nel piazzale di Collemaggio, con soste in via delle Tre Marie, piazza Duomo, piazza Santa Margherita, piazza San Bernardino e al parco del Castello. Ospiti del giro il vicesindaco dell'Aquila Raffaele Daniele, l'assessore al Turismo, Ersilia Lancia, l'assessore all'Ambiente Fabrizio Taranta, insieme alla professoressa Maria Soccio e ad alcuni giornalisti.
    Un tour sulle tracce della storia del cinema in città, col racconto viva voce dello storico del cinema Stagni.
    Numerosissime le pellicole e le fiction citate, tra quest'ultime anche le recenti L'Aquila grandi speranze e I Cesaroni. L'asse centrale è carico di ricordi, tra L'orizzonte degli eventi di Daniele Vicari, L'amore non basta di Stefano Chiantini, fino a Così è la vita di Aldo, Giovanni e Giacomo. Ma, procedendo per il centro la memoria si perde con Vittorio De Sica "talent scout" oppure con gli omaggi a Wolfgang Amadeus Mozart a palazzo Pica Alfieri. Spazio ad alcuni riferimenti letterari, come Addio alle Armi di Ernest Hemingway o l'incipit dedicato a San Bernardino di Jessica Fletcher in Un delitto a regola d'arte. La macchina del tempo punta anche al 19 ottobre 1982 con Giancarlo Giannini che assiste ai primi esperimenti con la steadycam alla scalinata di San Bernardino. (ANSA).
   

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