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La Triennale di Milano alla London Design Biennale

Installazioni e opere con 'Unseen Collaborations'

Redazione Ansa

(ANSA) - LONDRA, 30 MAG - Dall'1 al 25 giugno la Triennale di Milano prende parte alla quarta edizione della London Design Biennale, intitolata 'The Global Game: Remapping Collaborations'. L'istituzione milanese rappresenterà il Padiglione Italia con la mostra 'Unseen Collaborations', curata da Marco Sammicheli, direttore del Museo del Design Italiano, e Marilia Pederbelli, assistente alla curatela di Triennale.
    Parteciperanno all'edizione di quest'anno della Biennale, sotto la direzione artistica di Aric Chen, direttore del Nieuwe Instituut di Rotterdam, oltre 40 istituzioni culturali provenienti da tutto il mondo che dovranno esplorare il tema della collaborazione e della ricerca di sinergie condivise in ambito creativo e del design. La proposta di Triennale alla Somerset House di Londra pone l'accento sui processi collaborativi alla base della progettazione di arredi e interni per motonavi e transatlantici italiani nella prima metà del Novecento. Le grandi navi da crociera sono nella storia del design italiano proprio uno dei primi esempi di collaborazione tra tecnici, ingegneri, costruttori, designer, artisti, comparti industriali e realtà artigiane diffuse sul territorio. Questi progetti, concepiti come padiglioni espositivi viaggianti, hanno contribuito in modo decisivo non solo alla nascita del design italiano ma anche a rappresentare la cultura progettuale, artistica e produttiva italiana nel mondo.
    La mostra 'Unseen Collaborations' vuole aprire nuovi punti di vista sulla necessità di attivare collaborazioni inedite, su scala globale, che tengano conto dell'impatto umano, politico e ambientale di questi progetti. Difatti, una volta dismessi, motonavi e transatlantici vengono spesso smantellati sulle coste di Paesi come Bangladesh, Pakistan o India dove diventano materiali e materie prime da rimettere sul mercato che riacquistano valore in nuovi processi generativi. Si costituisce così un ponte tra diverse aree del globo, una collaborazione invisibile che lega l'inizio e la fine del ciclo di vita di un artefatto. La mostra raccoglie opere e installazioni site-specific di diversi artisti: 'Steel 6' (2016) di Liu Xiaodong, opera dell'artista cinese sulla quotidianità dei lavoratori siderurgici dei cantieri di demolizione delle grandi navi allestiti sulle coste del Bangladesh; la serie di tre maschere 'Order' (2017) di Philippe Tabet, un affondo dell'artista francese su tre differenti processi industriali: la fusione dell'alluminio, l'incollaggio del compensato e la cottura della ceramica in smalto. E, ancora, due installazioni site-specific, commissionate dai curatori e realizzate appositamente per la London Design Biennale di quest'anno, degli artisti italiani Davide Trabucco, che ripercorre la storia per immagini del design degli interni delle navi sottolineandone il carattere di architetture mobili e di progetti collettivi, e Melania Toma, che realizza un grande arazzo che rievoca le committenze che artisti e designer ricevevano dagli armatori per decorare le aree comuni delle navi da crociera. (ANSA).
   

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