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Pop/Beat Art in Italia 1960-1979, da marzo in mostra a Vicenza

Alla Basilica Palladiana "Liberi di sognare" di Roberto Floreani

Redazione Ansa

(ANSA) - VICENZA, 09 GEN - Si chiama "Liberi di Sognare" la mostra che sarà allestita nella Basilica Palladiana di Vicenza e aperta al pubblico per quattro mesi, dal 2 marzo al 30 giugno.
    La prima grande rassegna d'arte, presentata dal sindaco Giacomo Possamai, sarà incentrata sul ventennio dal 1960 al 1979, da cui il sottotitolo di "Pop/Beat".
    Il progetto di pittura, scultura, video e letteratura, inedito per l'Italia, è stato ideato e curato per il Comune berico dall'artista Roberto Floreani, con opere provenienti dai principali musei, gallerie e collezioni private nazionali. Per la prima volta verranno raccontate ed esposte insieme le generazioni Pop e Beat italiane, testimoni di un sentire comune di quegli anni, legato a una visione ottimistica del futuro e all'impegno movimentista del Sessantotto, rendendosi quindi originali e autonome dalle suggestioni Pop e Beat americane, per troppi anni indicate come determinanti. Secondo gli organizzatori saranno messe in evidenza l'unicità propositiva e la statura assoluta della Pop/Beat italiana in Europa, nonché le differenze sostanziali e l'autonomia dei suoi artisti rispetto a quelli americani. "In Italia si alimenterà - è stato spiegato - una frequentazione dal basso, sensibile alla tradizione artistica nazionale, al paesaggio, all'avanguardia futurista, che sarà protagonista dei mutamenti sociali, politici e culturali nelle piazze, nelle strade, nelle fabbriche, nelle università: istanze diventate oggetto di gran parte delle opere e dei documenti esposti". "Si tratta di un progetto - ha precisato Floreani - sul 'sentire comune' di artisti, letterati, musicisti di un ventennio cruciale del nostro Paese, superando le barriere strettamente storiografiche, le rispettive rivendicazioni tematiche individuali, le stesse classificazioni Pop e Beat in gran parte nemmeno condivise dagli stessi artisti che han finito col farne parte". (ANSA).
   

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