Regioni

La giusta distanza, il Veneto nel cinema

A Villa Bassi Rathgeb foto di scena dal 2000 al 2020

Redazione Ansa

ABANO TERME - Da Padova e i Colli Euganei ne "La Lingua del Santo" di Carlo Mazzacurati (2000) a Venezia e alle spiagge del suo Lido in "Pane e Tulipani" di Silvio Soldini (2000); da Treviso ne "Le conseguenze dell'amore" di Paolo Sorrentino (2004) a Calmiero (Vr) in "Primo amore" di Matteo Garrone (2004); da Asiago in "Torneranno i prati" di Ermanno Olmi (2014) alla Val Zaldana (Bl) ne "La pelle dell'orso" di Marco Segato (2016) passando per tante altre location, tutte cariche di storia e cultura. E' un viaggio suggestivo tra cinema e fotografia quello proposto da "La giusta distanza. Il Veneto nel cinema. Foto di scena dal 2000 al 2020", al Museo Villa Bassi Rathgeb di Abano Terme dal 17 settembre. L'esposizione, visitabile fino al 7 novembre e a cura di Marco Segato e Massimo Calabria Matarweh, prende il titolo dal film omonimo di Carlo Mazzacurati e documenta non solo come le fotografie scattate sui set cinematografici siano la testimonianza e al contempo la narrazione della realizzazione filmica, ma anche il legame tra i film e il territorio della regione veneta. Tra registi e fotografi di scena che hanno segnato la storia del cinema italiano posti accanto ad autori più giovani, la mostra si articola in tre sezioni, Paesaggi con figure, Orizzonti del reale e Gli album della Jole (dedicata alla storia della casa di produzione di Padova). (ANSA).
   

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