Regioni

A Venezia la pena al tempo dei Dogi

Palazzo Zaguri riapre come sede museale privata

Redazione Ansa

VENEZIA - Dalle pinze e tenaglie per le torture medioevali, di cui fecero le spese anche alcuni dogi agli albori della Serenissima, fino alla ghigliottina, con i resoconti da Parigi sugli ultimi giorni di Luigi XVI inviati agli organi della magistratura lagunare dal confidente Giovanni Povolari. E' un viaggio, lungo 36 stanze, alla scoperta della giustizia, del crimine e delle pene all'epoca della Repubblica di Venezia la mostra del polo museale privato negli spazi di Palazzo Zaguri, vicino a Piazza San Marco. L'esposizione, promossa da Venice Exhibition e aperta fino al 1 maggio, a detta dei curatori, "non vuole essere cruenta ma scientifica" e si dipana lungo quattro linee guida: carceri, giustizia con tortura, pena di morte ed inquisizione. Il percorso presenta anche una "cheba" (gabbia) con tanto di copia di scheletro all'interno a richiamare la storia del prete accusato di aver bestemmiato in una osteria e condannato ad essere rinchiuso per dieci giorni in una gabbia appesa al campanile di San Marco.
   

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