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Chipperfield, ecco la mia architettura

Dal 12 maggio, 15 progetti nella Basilica Palladiana

Redazione Ansa

(ANSA) - VICENZA, 24 GEN - Quindici grandi progetti illustrati nelle loro fasi di sviluppo. Autore prolifico e pluripremiato, dalle residenze private agli alberghi, dai musei agli store dell'alta moda, David Chipperfield racconta il suo genio e nello stesso tempo la sua idea di architettura come lavoro collettivo in una grande mostra allestita nella Basilica Palladiana di Vicenza dal 12 maggio al 2 settembre, dopo la chiusura dell'esposizione su Van Gogh. "E' il tentativo di illustrare una maniera di lavorare -spiega l'archistar britannica - il modo in cui sviluppiamo le idee, come lavoriamo in parallelo su diversi progetti, con differenti culture e diverse risorse, priorità e collaboratori, bilanciando prospettive locali e globali".
    Promossa dall'assessorato alla crescita del Comune di Vicenza, in collaborazione con l'associazione culturale Abacoarchitettura, 'David Chipperfield Architects Works 2018' riporta l'architettura contemporanea nella Basilica a distanza di dodici anni dall'ultimo grande evento, in seguito all'imponente restauro del monumento palladiano. Il concept dell'esposizione è pensato per accompagnare i visitatori attraverso una selezione di 15 progetti sviluppati dagli uffici di Londra, Berlino, Milano e Shanghai. Tutti i progetti saranno riproposti attraverso le diverse fasi di sviluppo, illustrando una serie di attività che si realizzano in un moderno studio di architettura.
    Una visione dell'architettura "come manifestazione dei valori collettivi e scenario della vita quotidiana", fa notare a il presidente di Abacoarchitettura Lorenzo Marchetto, sottolineando come nei diversi progetti si toccano "temi universali, che spaziano ben oltre l'architettura stessa". Architettura come strumento di lettura della contemporaneità, come "linguaggio che permette di rendere tangibili le idee sulla società e sulla vita di ciascuno di noi". Nulla, insomma, di esclusivo o riservato agli addetti ai lavori: la mostra vicentina, assicura Marchetto, "Parlerà a tutti i visitatori stimolando riflessioni per un rinnovamento della società. L'intento è di riaprire un dialogo con la città, dando un contributo alla sua vita culturale e al fermento delle idee che la caratterizzano."

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