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Il Delta del Po, gli anni '50 di Pietro Donzelli

Mostra a Rovigo a P.Roverella. A P.Roncale 'Novecento recente'

Redazione Ansa

 ROVIGO - Un affresco umano ed ambientale di un luogo mito della cultura italiana, come il delta del Po, attraverso una imponente serie di immagini fotografiche: è il mondo di "Pietro Donzelli. Terra senz'ombra. Il Delta del Po negli anni Cinquanta", la mostra che, per iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Palazzo Roverella, a Rovigo, propone dal 25 marzo al 2 luglio, a cura di Roberta Valtorta (catalogo Silvana Editore).
    Fotografo, ricercatore, collaboratore di riviste specializzate e curatore di mostre, Donzelli (1915-1998) ha testimoniato l'Italia dal dopoguerra agli anni sessanta, il passaggio dalla società rurale e preindustriale alla società dei consumi. Figura determinante per la diffusione della cultura fotografica, grazie all'attività di Donzelli è stata possibile la presentazione in Italia, per la prima volta, di opere di Dorothea Lange, Alfred Stieglitz o dei fotografi della Farm Security Administration.
    Le sue serie fotografiche affrontano il rapporto tra l'uomo e l'ambiente in cui vive. Ha lavorato su Milano, Napoli, la Calabria, la Sicilia, la Sardegna, il paesaggio toscano (serie Crete senesi) ma soprattutto, dal 1953 al 1960 sul Delta del Po e le terre del Polesine, alle quali ha dedicato una grande e importante ricerca dal titolo 'Terra senz'ombra', che è considerata uno dei pilastri della storia fotografica italiana e uno dei più precoci e coerenti esempi di fotografia documentaria, in cui Donzelli dimostra "la sua capacità di raccontare la vera realtà umana e ambientale, tra la topografia e la sociologia". La mostra presenta per la prima volta più di cento fotografie di questa serie, molte delle quali inedite. In mostra anche materiali di documentazione del progetto, scritti di Donzelli, composizioni di fotografie di Donzelli con rime di Gino Piva, poeta polesano.
    In concomitanza con la mostra dedicata a Donzelli, a Palazzo Rocale sarà possibile visitare una esposizione dedicata a una ampia selezione di opere del Nocecento "recente" dalla collezione d'arte della Fondazione Cariparo. La rassegna si concentra st quattro ambiti: Il Gruppo N (da Alberto Biasi ad Ennio Chiggio, Toni Costa, Edoardo Landi, Manfredo Massironi; i cinque fondatori rimasti dei nove originari), Enrico Castellani, Concetto Pozzati e Bruno Munari. 
   

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