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Palazzo Hybrid, da artista luce eco per musei

Geo Florenti, -90% consumi elettrici. Sistema 'pilota' a Gubbio

Redazione Ansa

(di Luciano Fioramonti) (ANSA) - ROMA, 13 NOV - Un artista per dare luce all' arte custodita nei musei con un sistema ecosostenibile che taglia i costi di produzione e di gestione e abbatte i consumi di energia elettrica del 90 per cento con un risparmio da reinvestire nella tutela e nella promozione culturale. Detta così suona come una dichiarazione di intenti teorica. E', invece, la 'rivoluzione' che Geo Florenti, artista di 45 anni da tempo anni concentrato sull' innovazione tecnologica, vuole applicare in tutte le strutture espositive d' Italia sottoponendo il suo piano all' attenzione del Ministro della Cultura Dario Franceschini e alla Direzione Generale dei Musei.
    Il progetto-pilota chiamato 'Palazzo Hybrid'' partirà a fine gennaio al Palazzo Ducale di Gubbio, dove saranno messi in funzione i corpi illuminanti di nuova concezione che rischiareranno arredi, opere e installazioni del Salone d' Onore. In questa sua avventura l' ''inventore'' non è solo. A seguire il progetto è il direttore della Divisione Smart Energy dell' Enea Mauro Annunziato, che si occupa di Smart Cities e Illuminazione Intelligente, con il supporto di Gisella Gellini, docente di Light Design al Politecnico di Milano.
    ''Il nuovo sistema è semplice - spiega Florenti all' ANSA - e si basa sulla trasformazione in corrente continua a bassissima tensione, tra 12V e 70V DC, delle sole reti di illuminazione dell'immobile che attualmente funzionano in corrente alternata 230V. Questa variazione permette l'inserimento di corpi illuminanti a led, di nuova concezione, senza utilizzo di sistemi di trasformazione, alimentatori, driver, circuiti elettronici, Led COB''. Il principio che guida l' artista è trovare soluzioni semplici attingendo a quello che è a portata di mano. ''L' emergenza Covid ha generato la crisi delle forniture delle materie prime e dei pezzi di ricambio provenienti dai paesi asiatici. Nel mio caso, ad eccezione dei led che arrivano dal Giappone, ho coinvolto una serie di aziende italiane che produrranno la componentistica utilizzando materie prime come ceramica autoindurente e cellulosa con processi che hanno un consumo di rete prossimo allo zero. E' un modello di produzione al di fuori della globalizzazione, un made in Italy ecocompatibile''.
    La sperimentazione di Gubbio non costerà nulla al museo perché a coprire i costi saranno gli sponsor. ''Abbiamo accettato molto volentieri - dice Paola Mercurelli Salari, direttrice di Palazzo Ducale - perché la ecosostenibilità dei musei è una buona prassi. Se nel periodo di prova di tre mesi i risultati risponderanno alle aspettative vorremmo applicare il sistema all' intera struttura ed essere i primi ad avere un impianto di illuminazione ecosostenibile al 100% per fare da apripista a tutti gli altri''. Florenti ha calcolato che con il suo sistema il museo spenderebbe di energia elettrica solo duemila euro l' anno rispetto agli attuali ventimila e produrrebbe 3,52 tonnellate di Co2 contro le 35,2 di oggi.
    ''Il progetto offre enormi potenzialità a tutti i musei - osserva Mauro Annunziato - perché permette di rispettare l' ambiente azzerando la produzione di Co2 e facendo risparmiare il 90% di energia. L' altro aspetto positivo è l' uso di materiali ecocompatibili semplici e facili da produrre. C' è poi l' elemento artistico rappresentato dal design innovativo dei corpi illuminanti a cui Geo ha prestato attenzione particolare''. Annunziato osserva che un freno potrebbe essere rappresentato dalle aziende che oggi adottano le soluzioni convenzionali e utilizzano componentistica proveniente dall' estero ma fa notare che se la nuova tecnologia che si sta sperimentando si rivelerà davvero efficace e vincente anche per loro però potrebbero aprirsi grandi opportunità. ''La novità - conclude Florenti - è l' arte unita all' innovazione tecnologica per costruire un ponte con l' ambiente e proporre un modello di vita più razionale''. (ANSA).
   

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