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A Perugia capolavori Accademia San Luca

"Da Raffaello a Canova, da Valadier a Balla", curata da Sgarbi

Redazione Ansa

 PERUGIA - C'è anche il "Putto reggifestone" di Raffaello Sanzio - una delle opere più prestigiose fra quelle esposte - all'interno della mostra "Da Raffaello a Canova, da Valadier a Balla - L'arte in cento capolavori dell'Accademia Nazionale di San Luca", curata da Vittorio Sgarbi, aperta a Perugia fino al 30 settembre.
    Cento opere, tra cui molti capolavori assoluti, appartenenti ad una delle più antiche istituzioni culturali italiane, l'Accademia Nazionale di San Luca di Roma, non facilmente visibili perché custodite nei depositi dell'Accademia. La mostra si sviluppa nelle due sedi di Palazzo Baldeschi e Palazzo Lippi Alessandri, nel centro storico cittadino. Con Raffaello, Bronzino, Pietro da Cortona, Guercino, Rubens, Wicar, Hayez, Giambologna, Canova, Valadier, Balla, sono esposti dipinti e sculture di altri fondamentali artisti italiani e stranieri tra il Quattrocento e il Novecento. Alcune opere appartenenti alla collezione dell'istituzione romana non solo entrano in dialogo con altre della Collezione Marabottini esposta permanentemente a Palazzo Baldeschi, ma anche con capolavori di storiche istituzioni perugine, come l'Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci. Il corpus di opere dell'Accademia di San Luca si snoda in 12 sale. Il percorso inizia da Palazzo Baldeschi, dove oltre al Putto di Raffaello, affresco staccato appartenuto a Jean-Baptiste Wicar e da lui donato, si possono incontrare dipinti di Bronzino, Pietro da Cortona, Paris Bordon, Jacopo da Ponte detto il Bassano, che convivono con terrecotte di Vincenzo Danti e del fiammingo Giambologna. Tra gli altri, inoltre, Peter Paul Rubens con il notevole bozzetto "Le ninfe che incoronano la dea dell'abbondanza", Anton Van Dyck con la "Madonna con il Bambino fra gli angeli musicanti", il Sassoferrato, "Amore e Venere" del Guercino, e i gessi dello scultore danese Thorvaldsen e di Canova. A Palazzo Lippi Alessandri, invece, i visitatori sono accolti da artisti del calibro di Francesco Hayez e Jean Baptiste Wicar, con il suo Ritratto ufficiale di Giuseppe Valadier. Come espressione artistica del Novecento colpisce l'autoritratto il Contadino di Giacomo Balla.
    La mostra nasce dalla collaborazione tra la Fondazione CariPerugia Arte e l'Accademia Nazionale di San Luca. 
   

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