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La libera maniera, arte astratta e informale a Arezzo

Collezioni Intesa Sanpaolo alla Casa Museo Ivan Bruschi

Redazione Ansa

(ANSA) - AREZZO, 01 MAR - 'La libera maniera, arte astratta e informale nelle collezioni Intesa San Paolo': questo il titolo della mostra che sarà ospitata dal 2 marzo al 9 giugno nella Casa Museo Ivan Bruschi di Arezzo, organizzata e promossa da Intesa Sanpaolo.
    L'esposizione - curata da Marco Brazzini e organizzata da Intesa Sanpaolo, Fondazione Ivan Bruschi e Fondazione Cr Jesi in sinergia con Gallerie d'Italia -, attinge dalle collezioni Sanpaolo e prende in considerazione il periodo tra la fine della seconda guerra mondiale e l'inizio degli anni Sessanta in Italia attraverso una selezione 34 opere di artisti quali Afro Basaldella, Alberto Burri, Lucio Fontana, Carla Accardi, Emilio Vedova, Gillo Dorfles, Bruno Munari, Enrico Baj, Carol Rama, Enrico Castellani.
    La mostra si focalizza su "un decennio o poco più - si spiega - in cui si ricostruisce il Paese per lasciarsi alle spalle le rovine materiali delle città, dell'economia e della società civile e allo stesso tempo, in quello che può essere immaginato come un abbandonato e incolto territorio, inizia anche la ricostruzione di una coscienza culturale che aveva pesantemente sofferto le restrizioni del Ventennio. Gli anni Cinquanta sono gli anni della rinascita del Paese, della formazione della Repubblica, del risvegliarsi delle arti attraverso molteplici esperienze che non risparmiano accese polemiche. Il dibattito guidato da fronti opposti che non ignorano differenti orientamenti politici, oltre che poetici, è la prova di una vera vitalità e ripresa dell'arte italiana". Il "progetto - spiega Luca Benvenuti, presidente della Fondazione Bruschi - arricchisce la proposta culturale e turistica della nostra città che siamo lieti di far proseguire a Jesi" dove l'esposizione approderà dopo Arezzo, dal 7 dicembre al 5 maggio prossimi. "La condivisione delle opere d'arte di proprietà rappresenta l'impegno di Intesa Sanpaolo nel mettere sempre più a disposizione un patrimonio di forte significato identitario" commenta Michele Coppola, executive director arte e beni storici Intesa Sanpaolo. (ANSA).
   

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