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Riapre il Battistero a Firenze dopo restauri a pareti

Intervento su mosaici. Ci saranno studi per passare alla volta

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 01 LUG - Imminente riapertura al pubblico, il 3 luglio, del Battistero di Firenze dopo il restauro di quattro delle otto pareti interne in marmo bianco e verde con i mosaici raffiguranti profeti, santi vescovi e cherubini. Oggetto dell'intervento anche il monumento funebre dell'Antipapa Giovanni XXIII (Baldassare Cossa, Ischia 1370-Firenze 1419), opera di Donatello e Michelozzo, che sarà visibile dopo la pulitura delle polveri superficiali che coprivano la doratura della figura bronzea.
    Da fine gennaio, smontati i ponteggi sui lati restaurati, sono stati rimontati sugli altri da restaurare dove sono in corso le indagini diagnostiche. Il restauro delle pareti interne del Battistero, diretto e finanziato dall'Opera di Santa Maria del Fiore con circa 2 milioni di euro, terminerà entro la fine dell'anno. La campagna di studi e il restauro dei primi quattro lati hanno portato a numerose scoperte, tra le quali: la tecnica musiva originale impiegata nei mosaici parietali e le tracce di foglia d'oro su uno dei capitelli dei matronei che potrebbe essere la prova che in origine fossero tutti dorati.
    "L'opera sarà terminata a fine anno perché ora abbiamo solo quattro pareti verticali restaurate - ha spiegato Vincenzo Vaccaro, consigliere dell'Opera di Santa Maria del Fiore con delega ai restauri architettonici - L'anno prossimo dopo i necessari studi faremo provvederemo anche a montare un'impalcatura per restaurare anche la volta" della cupola.
    Tra le quattro pareti ancora da restaurare, si trova l'abside del Battistero, rivestita nella volta e sull'arco trionfale da mosaici a cui è legato l'enigma di un'iscrizione in latino. "A partire dal Vasari e fino all'800 - spiega Annamaria Giusti, consulente storico artistico per il restauro dei mosaici - si è creduto che l'iscrizione alludesse a Iacopo Torriti. E' verosimile piuttosto che l'iscrizione sia stata aggiunta ai mosaici della scarsella in epoca successiva alla loro realizzazione, come fa pensare anche la citazione di San Francesco, che fu dichiarato santo solo tre anni dopo, nel 1228". (ANSA).
   

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