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Riapre museo Casa Siviero con collezione dello 007 dell'arte

A Firenze scrigno di tesori acquistati da capo partigiano

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 21 MAG - Riapre al pubblico anche il Museo di Casa Siviero a Firenze col decreto legge del 18 maggio scorso che ha abrogato l'obbligo di prenotazione per la visita nel fine settimana dei musei che, come Casa Siviero, hanno meno di un milione di visitatori l'anno. Casa Siviero è aperta al pubblico col seguente orario senza bisogno di prenotare: sabato ore 10-18; domenica ore 10-13; lunedì ore 10-13. Invece dal martedì al venerdì Casa Siviero è visitabile solo per piccoli gruppi (quattro-otto persone) ed è necessaria la prenotazione, da inviare nella settimana precedente alla mail casasiviero@regione.toscana.it. Gli ingressi sono subordinati al rispetto dei protocolli antiCovid. Il numero massimo di visitatori contemporaneamente presenti all'interno è di otto.
    Casa Siviero è il museo che conserva ambienti, arredi e opere d'arte legati alla Toscana nelle volontà testamentarie di Rodolfo Siviero, il cosiddetto '007 dell'arte' che dedicò la sua vita a riportare in Italia il patrimonio culturale illegalmente trafugato dal nostro Paese durante la guerra. Casa Siviero è in lungarno Serristori in un villino in stile neo-rinascimentale costruito negli anni Settanta del XIX secolo. Dopo vari passaggi di proprietà la casa fu acquistata nel 1919 dalla famiglia Castelfranco-Forti che ne fece un salotto culturale, frequentato da personaggi come De Chirico e Savinio. Durante l'occupazione tedesca fu la base operativa del gruppo di partigiani che, sotto la direzione di Rodolfo Siviero, cercava di contrastare la razzìa di opere d'arte da parte dei nazisti. Siviero lo acquistò al termine della Seconda guerra mondiale. Le opere conservate nel villino non sono quelle recuperate da Siviero ma sono quelle da lui acquistate privatamente. La raccolta comprende materiale archeologico di epoca etrusca e romana, dipinti e sculture di epoca medievale rinascimentale; mobili, ceramiche, arredi domestici ed ecclesiastici dal tardo medioevo all'Ottocento e un importante nucleo di opere novecentesche che Siviero acquistò da artisti suoi amici come De Chirico, Soffici, Manzù, Annigoni.
    (ANSA).
   

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