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Bellezza contemporanea da Boetti a Merz

Dal 2 giugno 100 opere di 12 maestri in luoghi simbolo Firenze

Redazione Ansa

FIRENZE - Da Boetti a Kounellis, da Merz a De Dominicis a Fabro e a Mimmo Paladino, dodici dei maggiori maestri contemporanei saranno in mostra con un centinaio di loro opere a Firenze, per una grande collettiva che dal 2 giugno all'1 ottobre invaderà tutti i luoghi simbolo cittadini. In concomitanza con la 57/a edizione della Biennale di Venezia, l'iniziativa darà vita a un vero e proprio museo diffuso del contemporaneo, in dialogo con i capolavori del Medioevo e Rinascimento, in cappelle e spazi della vita politica, gallerie e studioli, chiostri e cripte, musei e giardini. Intitolata 'Ytalia. Energia Pensiero Bellezza. Tutto è connesso', l'importante rassegna, promossa dal comune di Firenze e organizzata da Mus.e, nasce in collaborazione con gli Uffizi, l'Opera di Santa Croce e il Museo Marino Marini e si avvale della curatela di Sergio Risaliti, che l'ha ideata. Partendo dal Forte Belvedere, le opere saranno disseminate altri siti, quali Palazzo Vecchio, Galleria Palatina, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti, Giardino di Boboli, Museo Novecento.

Un percorso che tocca dunque l'intera città nel segno di quella bellezza che ha fatto dell'arte italiana da Cimabue e Giotto fino a oggi la cifra più peculiare, e che riunisce significativi lavori di Mario Merz, Giovanni Anselmo, Jannis Kounellis, Luciano Fabro, Alighiero Boetti, Giulio Paolini, Gino De Dominicis, Remo Salvadori, Mimmo Paladino, Marco Bagnoli, Nunzio, Domenico Bianchi. Cominciando da Forte di Belvedere, su uno dei bastioni affacciato sulla città, sarà installata la famosa 'Calamita Cosmica' di De Dominicis (dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno), lo scheletro di dimensioni monumentali (24 metri circa), lì idealmente allineato con la cupola di Santa Maria del Fiore, a suggerire, come del resto tutte le opere selezionate, la tensione di finito e infinito, vita e morte, conscio e inconscio. Si proseguirà con allestimenti inediti di opere già storicizzate, a partire da 'Senza titolo' di Kounellis, a Palazzo Vecchio, nella sala dei Gigli, a poca distanza della Giuditta e Oloferne di Donatello o 'Spirato' di Fabro e 'Particolare' di Anselmo, installate eccezionalmente a Santa Croce, nella Cappella Pazzi, progettata da Brunelleschi.

Ecco quindi 'Elegia' di Giulio Paolini, posizionata nella Sala di Venere della Galleria Palatina di Palazzo Pitti, in dialogo con lo splendido marmo del Canova. Sempre a Palazzo Pitti, nella Sala delle Nicchie si potranno ammirare ben sei Kilim ('Da uno a mille e viceversa') e due 'Mappe' di Alighiero Boetti, mentre nella Galleria d'Arte Moderna ci sarà 'Verso lo Zenith' di Mario Merz. Mimmo Paladino vedrà invece la sua 'Deriva' adagiata sulla Fontana di Nettuno nel Giardino di Boboli e il 'Canto geometrico' nella Cappella Rucellai. Infine 'Antimateria', un quadro in legno e palladio di Domenico Bianchi, nella Galleria Palatina, si collocherà nella cornice lasciata temporaneamente vuota dalla Madonna dell''Impannata' di Raffaello (in restauro). Così al Museo Marino Marini, Mimmo Paladino e Nunzio realizzeranno alcuni interventi site-specific e nelle nuove sale del Museo Novecento verrà ospitato un inedito confronto tra le opere di Boetti e De Dominicis, tra cui 'Mettere al mondo il mondo' e 'Sfinge'.

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