Regioni

L'umanità raccontata nelle foto Mayoli esposte a Modica

Esposti cento suoi scatti realizzati in varie parti del mondo

Redazione Ansa

(di Giovanni Franco) (ANSA) - PALERMO, 03 LUG - "Per me la fotografia rappresenta 12 ore al giorno per almeno 35 anni della mia vita: abbastanza preoccupante", disse una volta il fotoreporter Alex Majoli, 52 anni, originario di Ravenna, noto per i suoi reportage realizzati nelle aree di conflitto internazionali. Dal 2001 è membro effettivo della agenzia Magnum Photos e dal 2011 al 2014 ne ha ricoperto l'incarico di presidente. Cento delle sue immagini, che raccontano storie raccolte nei più disparati luoghi del mondo, saranno esposte dal 15 luglio nell'ex Convento del Carmine a Modica nel Ragusano alle ore 19. La mostra "Cronache" è organizzata dalla Fondazione Teatro Garibaldi, con il patrocinio del Comune di Modica e della Regione Siciliana. In primo piano l'umanità, filtrata e messa in risalto dall'obiettivo del fotografo internazionale. La rassegna è curata dal critico d'arte Paolo Nifosì e dal sovrintendente Tonino Cannata.
    Nelle sale si snoderanno alcuni tableaux, con alcuni scatti singoli, e poi trittici, polittici, sequenze fotografiche con uomini, donne, bambini, bambine, anziani fotografati nei vari continenti, in varie nazioni, scatti realizzati nell'arco degli ultimi trent'anni. "Ciò che emerge sono la sofferenza, la pandemia, il dolore, i muri, i confini, i deboli, i poveri, gli emarginati, la violenza, le guerre, le migrazioni, il potere, le ideologie, le fedi, i popoli che subiscono", affermano i curatori dell'iniziativa. Majoli scruta le persone e il loro rapporto con il mondo, che nelle sue foto sono attori protagonisti della teatralità dell'esistenza, in cui ciascuno "recita" la propria parte.
    "Un progetto di respiro internazionale. Majoli è oggi considerato uno dei più grandi fotografi documentaristi al mondo", dice Cannata. "Siamo lieti di ospitare questa mostra - evidenzia Maria Monisteri, sindaco e presidente della fondazione Teatro Garibaldi - Le immagini esposte ci raccontano storie e temi di estrema attualità e ci invitano a riflettere anche sulla quotidianità. Sarà l'evento artistico dell'estate nella nostra città, per una mostra già attesa da tanti turisti, visitatori e appassionati". Una continua ricerca, quella che fa Majoli. "Le sue immagini sono di una realtà visiva aumentata" commenta Nifosì. E aggiunge: "Per lui la fotografia e la vita sono la stessa cosa. Il suo obiettivo fotografico è l'estensione della sua umanità nel partecipare alla vita di quanti incontra e con i quali dialoga".
    La sua esperienza pluriennale di fotoreporter ha fatto sì che Majoli intuisse la sottile barriera che vive tra la finzione e la realtà dell'esistenza umana, idea già esplorata in letteratura e filosofia da Pirandello a Debord. "Non esiste la verità. I fotografi che producono immagini pensando di creare la verità sono dei pazzi, loro stessi se la raccontano. Le fotografie sono una serie di menzogne, ma interessanti", affermò una volta il reporter. (ANSA).
   

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