(ANSA) - PALERMO, 28 NOV - Le opere di artisti contemporanei
dialogano con gli antichi reperti del museo Salinas di Palermo.
E' l'allestimento originale della mostra "Quando le statue
sognano" (29 novembre - 29 marzo 2020), che apre un'area del
museo mai vista prima e allarga lo spazio espositivo a un'intera
ala dell'antico monastero dei Filippini.
"L'obiettivo prioritario - ha detto il presidente della
Regione, Nello Musumeci - è mettere fine alla sfiancante attesa
per il completamento dei lavori di riallestimento che per troppo
tempo hanno sottratto ai siciliani questo luogo prestigioso. Era
quindi opportuno che le sale già ripristinate e le opere dei
depositi venissero intanto valorizzate".
Curata da Caterina Greco, direttrice del museo, e dal critico
d'arte Helga Marsala, l'esposizione avvia un ciclo di eventi
collaterali. Il progetto del Dipartimento regionale dei beni
culturali comprende ambienti recuperati dopo un lungo restauro
dell'edificio, manufatti di epoca borbonica e opere riprese dai
depositi.
Con la mostra viene aperta la sala ipostila (o Sala delle
Colonne) e gli spazi vicini, restaurati per accogliere opere
provenienti da diverse donazioni, prevalentemente di epoca
borbonica. Il restauro ha riportato alla luce ambienti del
monastero tra cui la sala con uno straordinario soffitto in
legno dipinto: era un ambiente in cui i monaci si riunivano dopo
il pasto nel refettorio (attuale Sala delle Metope). Recuperata
anche l'apertura a lunetta che si affaccia sulla sala
sottostante.
Tra queste nuove sale del Salinas prende vita un insolito
racconto, in cui si intrecciano archeologia e arte
contemporanea. Il percorso si apre con gli scatti di Ferdinando
Scianna al Salinas nel 1984: colgono Jorge Luis Borges, già
cieco, che sfiora con le mani le sculture tentando di "leggerne"
i contorni.
Lungo il percorso si alternano poi le opere contemporanee di
Alessandro Roma, 108/Guido Bisagni e Fabio Sandri in dialogo con
alcuni reperti archeologici: la straordinaria Menade Farnese,
esposta in rare occasioni, e il maestoso Ariete bronzeo da
Siracusa, donato al museo da re Vittorio Emanuele II. E altri
preziosi reperti come le metope dei Templi di Selinunte, la
Pietra di Palermo, reperto egizio della metà del II millennio
a.C. circa, le raccolte di vasi etruschi della collezione Bonci
Casuccini. (ANSA).
Arte contemporanea dialoga con antichi reperti
Al museo Salinas di Palermo aperte nuove sale espositive