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Bari e le reliquie di San Nicola

7,8 e 9 maggio corteo storico e statua imbarcata su peschereccio

Redazione Ansa

BARI - Il corteo storico, i fuochi d'artificio, la statua del santo portata a mare a bordo di un peschereccio sorteggiato tra le famiglie di pescatori pretendenti: anche quest'anno si rinnova - il 7, l'8 e il 9 maggio - la 'festa' per San Nicola, il patrono di Bari. Un appuntamento atteso dai baresi e non solo, perchè migliaia di pellegrini giungono nel capoluogo pugliese da ogni parte della Puglia e da tutta l'Italia meridionale. L'evento coinvolge anche numerosissimi devoti ortodossi provenienti soprattutto dalla Russia. Si usa il termine traslazione per indicare il trasferimento, da una sede ad un'altra, di un corpo, soprattutto di reliquie, e quindi anche per San Nicola si parla di traslazione delle sue ossa, nel lontano 1087, da Myra in Asia Minore a Bari. Ma forse la storia è un po' più complessa. All'inizio dell'anno mille, Nicola di Patara di Licia, vescovo di Myra, morto nel 326, era già molto famoso e venerato in tutto l'Oriente. Bari era un piccolo centro costiero che si trovava lungo la via percorsa sia dai pellegrini che da tutt' Europa volevano raggiungere Gerusalemme sia da quelli che da Oriente volevano raggiungere Roma e Compostela. Bari era sede del governatore bizantino e anche di un monastero benedettino retto dall'abate Elia. All'inizio dell'anno mille dunque, quando già si respirava aria di crociate, l'abate Elia pensò di erigere a Bari una chiesa per pellegrini e marinai, per renderla punto d'incontro tra Oriente e Occidente e - così tramandano le cronache - 'commissionò' a 62 marinai il furto delle ossa di San Nicola. Era una consuetudine impossessarsi di santi di altri Paesi: nessuno dei santi patroni pugliesi è locale sono tutti 'forestieri'. Così i marinai partono, trafugano una parte del corpo e dopo una lunga navigazione arrivano a Bari il 9 maggio del 1087 e consegnano le reliquie all'abate Elia che le custodisce e ha l'incarico di erigere la Basilica sul luogo dove sorgeva il palazzo del vecchio governatore greco (Catepano). Nel 1095 fu consacrata la prima parte, la cripta, e tutta la chiesa nel 1197. Ma i marinai baresi si impossessarono di una parte del corpo di San Nicola e il resto? Le cronache raccontano che Elia non fu l'unico ad avere avuto questa idea: la ebbero anche i veneziani e infatti l'altra parte del corpo di San Nicola è nella chiesa di San Nicoletto al Lido di Venezia. Ma le reliquie di San Nicola sono tante: se ne trovano anche a Rimini, a Saint-Nicolas-de port (Francia), a Bucarest, a Volos (Grecia), San Nicola è patrono della Russia e della Grecia, e nel nord Europa è diventato Babbo Natale. Ma ai baresi tutto questo importa poco. Ogni anno, il 7, 8 e 9 maggio, si rievoca la 'traslazione' delle reliquie di San Nicola da Mira a Bari con un corteo storico, fuochi d'artificio, luminarie ma soprattutto con una suggestiva cerimonia: la statua del santo viene imbarcata su un peschereccio e portata in mare, scortata da altre imbarcazioni piene di devoti, e sosta nella rada del vecchio porticciolo a guardia della città e dei suoi cittadini.(ANSA).
   

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