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A Torino la mostra sulla rivoluzione artistica dei Macchiaioli

Con 90 dipinti di 30 artisti, anche diverse caricature

Redazione Ansa

È dedicata alla rivoluzione artistica dei Macchiaioli la nuova mostra al Mastio della Cittadella di Torino. Novanta opere di 30 artisti prevalentemente italiani, tra i quali Fattori, Cabianca, Signorini, De Tivoli e Boldini, e alcune opere di pittori francesi come Troyon, Rousseau, Daubigny, Dupré, Millet e Corot, ripercorrono la storia del movimento "antiaccademico" italiano che ha preceduto l'Impressionismo e ha dato vita alla pittura moderna. La mostra "I Macchiaioli e la pittura en plein air tra Francia e Italia", dal 3 febbraio al primo aprile, racconta l'evoluzione della pittura macchiaiola tra Toscana, Campania, Piemonte e Francia.

Si tratta di opere pittoriche, a olio e acquerelli, provenienti da collezioni private e dalla collezione Palazzo Foresti di Carpi. Suddivisa in 10 temi, propone un percorso che racconta l'evoluzione del movimento della Macchia nel contesto europeo e italiano, i suoi rapporti con il realismo della pittura en plein air della scuola francese di Barbizon, quelli con i paesaggisti della scuola napoletana e i rapporti con la Scuola di Rivara, in Piemonte, dove la Casa Reale dei Savoia incentivava la pittura paesaggistica. Spazio anche all'arte della caricatura alla quale si dedicarono i giovani artisti del Caffè Michelangelo di Firenze, il primo caffè letterario della città toscana, nato in pieno fermento risorgimentale nel 1848. Il percorso espositivo dà l'opportunità di ammirare diverse opere caricaturali, come quelle di Telemaco Signorini, Angiolo Tricca, Eugenio Cecconi e Vito D'Ancona e si conclude con un tema dedicata all'eredità dei Macchiaioli.

"La mostra racconta i Macchiaioli da un punto di vista diverso dal consueto, perché si concentra sulla nascita della pittura en plein air e sul confronto con la Francia, non con gli Impressionisti, che sono stati successivi alla macchia, ma con la scuola di Barbizon che, invece, è stata la radice comune tra Macchiaioli e Impressionisti, ma anche la realtà che ha dato ai Macchiaioli la certezza di essere sulla strada giusta nella ricerca sul vero che ha cambiato l'arte dell'800", spiega la curatrice Simona Bartolena, storica dell'arte. "Le opere sono tutte poco viste e poco visibili perché custodite in abitazioni private, ma rappresentano la macchia più sincera, più istintiva e più vera, quella che evidenzia molto bene ciò che i Macchiaioli volevano dire con la loro ricerca". Prodotta dalla società Navigare, con il patrocinio di Regione Piemonte e di Città di Torino e la collaborazione di Aics, la mostra è ospitata nella struttura affidata a Difesa Servizi, la partecipata del ministero della Difesa che si occupa della valorizzazione degli asset del dicastero, tra i quali il patrimonio museale militare. Si potrà visitare fino al primo aprile.

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