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Restaurata la Chiesa Monumentale di Larino

Tracce di età angioina sotto facies settecentesca sacro edificio

Redazione Ansa

   LARINO (CAMPOBASSO)- Riapre al culto la monumentale chiesa di San Francesco d'Assisi, nel centro storico di Larino, dopo anni di restauri resisi necessari anche per i danni subiti nel terremoto del 2002. Il progetto complessivo è stato finanziato con i fondi della Conferenza Episcopale Italiana (fondi dell’otto per mille), della Soprintendenza e della Regione nell'ambito della ricostruzione post-sisma. I lavori di ripristino dell'edificio, uniti a quelli dell'antico convento francescano dei Frati Minori Conventuali (quest'ultimo fino alla prima metà degli anni Settanta del Novecento occupato dall'Arma dei Carabinieri), hanno consentito di riportare alla luce alcuni elementi che potrebbero aprire spiragli interessanti sulla struttura absidale originaria del tempio risalente al primo ventennio del XIV secolo. La scoperta fatta negli anni scorsi consiste, in particolare, in due monofore e nei resti di alcuni affreschi posti lungo l'andamento poligonale dell'abside, il tutto risalente, con ogni probabilità, all'epoca in cui venne realizzata la chiesa. Una delle due monofore rinvenute al di fuori della chiesa, occupa l'intera parte centrale dell'abside e presenta l'arco a tutto sesto all'esterno e quello tribolato nella ghiera interna; l'altra, più piccola, anch'essa realizzata con conci in pietra, è posta lateralmente. Anche i resti di quattro pilastri, formati da massi identici a quelli che mostrano le particolari finestre, ai quali erano certamente addossate delle colonnine, le cui basi sono emerse in seguito alla rimozione del coro, lasciano chiaramente intendere l'esistenza, sempre nell'abside, di una terza monofora.
    In basso a sinistra, specialmente tra i primi due pilastri, sono affiorati avanzi di affreschi, anch'essi probabilmente trecenteschi, che offrono la visione di sei Personaggi: il Cristo in Croce con, alla sua destra la Madonna ed alla sua sinistra l'Evangelista San Giovanni; poco oltre, però senza volto, i Santi Apostoli Pietro e Paolo riconoscibili dalle chiavi e dalla spada poste le prime tra le mani dell'uno e l'arma tra quelle dell'altro; distaccato, a sinistra della Crocifissione, un Santo Vescovo. Tracce presenti altrove, lasciano supporre la presenza di altre pitture scomparse, probabilmente, quando fu realizzato il coro i cui stalli risultavano addossati a quelle appena descritte. Il tempio, che vanta la presenza di altre opere d'arte come tele centinate, statue lignee tra cui un Crocifisso del XVIII secolo ed una pregevole Via Crucis ad olio su tela, nel 1929 fu dichiarato edificio monumentale. Giovedì 3 maggio la cerimonia con il vescovo Gianfranco De Luca.
   

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