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Riapre dopo 51 anni sezione romana del Museo Archeologico Marche

Vita pubblica e privata dal II sec a.C. al V sec d.C.

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 06 DIC - Un racconto della vita pubblica e privata dei romani nelle Marche dal II secolo a.C. al V secolo d.C., ricostruita attraverso la scelta dei reperti più significativi di quel periodo. Riapre oggi dopo 51 anni la sezione romana del Museo Archeologico nazionale delle Marche (Man) di Ancona, restituita al pubblico dopo il sisma del 1972, provocando la chiusura della sede di Palazzo Ferretti che ospitava la collezione. Il Museo fu poi riallestito nel 1988, riproponendo a scaglioni le sue sezioni, tra cui nel 2012 quella ellenistico-romana riferita alla città di Ancona, ed oggi quella romana riguardante le Marche, di cui rappresenta l'ideale prosecuzione.
    Ma rispetto alla sezione precedente l'archeologa Nicoletta Frapiccini, autrice di entrambi i progetti scientifici - quest'ultimo assieme alla collega Amanda Zanone - ha voluto privilegiare il criterio tematico, illustrando a partire dalla grande mappa dei luoghi archeologici delle Marche (città, colonie e municipi) la vita dei romani nelle sue diverse sfaccettature: dalla nascita alla vita pubblica, dalla morte all'aldilà. Dunque i cippi e le pietre miliari fondamentali per la viabilità di un impero militare e per l'economia del territorio, assieme ad oggetti per la domus come le statuette degli dei tutelari, le lucerne, il vasellame da cucina e i vetri per conservare unguenti e profumi femminili. E ancora statue in marmo e mosaici per decorare luoghi pubblici, case e giardini privati, fino a stele e sarcofagi per celebrare i defunti.
    Tra i reperti: 65 preziose monete scelte tra le migliaia della ricca collezione del Museo, il rarissimo orologio solare sferico in pietra (se ne conoscono solo altri due) di Matelica, un busto in marmo con corazza del I secolo d.C., una testa dell'imperatore Claudio e una della moglie Agrippina minore (madre di Nerone), e un'altra raffigurante una testa 'alla Plotina', simile cioè per sembianze e acconciatura alla moglie dell'imperatore Traiano, assieme ad un sarcofago sormontato da un tubo di piombo per le offerte votive.
    Annunciando a breve la riapertura dei depositi del Man per visite concordate di pubblico e studiosi, il direttore regionale dei musei delle Marche Luigi Gallo ne ha sottolineato la crescente attrattività e il valore identitario rispetto al territorio. Per l'attuale direttore del plesso Diego Voltolini il nuovo percorso rappresenta un ulteriore tassello per l'accessibilità culturale e fisica del Museo grazie ad un'offerta aggiornata e contemporanea. Oggi il Man sarà aperto gratuitamente fino alle 23.30 e il 7 dicembre dalle 8.30 alle 19.30. (ANSA).
   

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