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Nuova area età romana in Archeologico Ascoli Piceno

Viaggio da età picena a Repubblicana fino a principato Augusteo

Redazione Ansa

ASCOLI PICENO - Un viaggio attraverso i secoli, dall'età picena alle soglie del principato Augusteo passando per l'età repubblicana. E' da oggi visitabile presso il Museo Archeologico di Ascoli Piceno la nuova area dedicata all'età romana, che si aggiunge a quella Picena, in attesa che venga completato l'allestimento della sezione dedicata all'età preistorica, atteso entro il 2022.
    La collezione contiene materiale in parte di proprietà statale e parte di provenienza civica, visto che il Museo di Ascoli è divenuto statale solo nel 1982 quando sono stati acquisiti i reperti di privati. In esposizione nelle otto sale anche resti di strutture archeologiche e pavimenti di età romana, alle quali si sovrappongono le strutture di età medievale e rinascimentali, portate alla luce durante lavori per svuotare un terrapieno. I mosaici provengono dalle cosiddette domus aristocratiche che si trovavano dietro al palazzo di giustizia. Spicca un pavimento con un emblema in cui è raffigurato un uomo che, visto in una posizione, è di aspetto un giovane, ma ruotando la visuale di 180 gradi diventa anziano.
    "Certamente di questi pavimenti nel sottosuolo - spiega Sofia Cingolani, direttrice del Museo Archeologico di Ascoli che ha curato l'allestimento con la collaborazione di Cecilia Carlorosi, ora soprintendente Marche nord, e Officina dei Sensi - ce ne saranno tanti ancora da scoprire poiché, quando Augusto riorganizzò l'assetto urbanistico e monumentale della città, i quartieri abitativi furono ampliati e c'era una classe aristocratica e politica anche molto colta e raffinata, come del resto è facile immaginare dai frammenti di questo genere" .
    C'è una sala dedicata alla domus; in mostra suppellettili, oggetti di vita quotidiana, commercio, toletta, ornamenti e gioco. Un'altra sezione è dedicata ai rituali funebri; spicca l'uso artistico del travertino, pietra del territorio. In esposizione una stele che era sotto il ponte di Cecco d'Ascoli; "vandalizzata è stata restaurata ed esposta, a monito per ognuno a prendersi cura e rispettare i monumenti e le testimonianze storiche".
    Un miliario testimonia l'opera di Augusto della ristrutturazione della via Salaria fra l'11 e il 10 a.c.
    L'architetto Fabio Fornasari ha curato, tra le altre, la realizzazione di una stazione multisensoriale "dove è riprodotta come unico esemplare - spiega - una mappa perpigeriana lunga sei metri del 400 dopo Cristo che rappresenta il mondo conosciuti al tempo. I viaggiatori la portavano sotto braccio e ci sono tutte le strade più importanti del mondo; sulla mappa è segnata naturalmente anche Ascoli, oltre che Roma". Riprodotto anche l'aspetto del teatro romano ai piedi dell'Annunziata con i sedili provenienti dalla cavea che hanno incisi i nominativi degli spettatori più affezionati agli spettacoli. (ANSA).
   

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