Regioni

Ankonistan, reportage su Ancona

Incontri in tre weekend per raccontare come cambia la città

Redazione Ansa

ANCONA - Un viaggio di otto mesi nella città di Ancona per scoprirne l'anima e i vecchi e nuovi abitanti attraverso foto, incontri e registrazioni. È il progetto Ankonistan, illustrato oggi in un incontro stampa dall'associazione Casa delle Culture, promotrice dell'iniziativa, che darà vita in tre week end, dal 7 al 22 ottobre, ad una mostra alla Mole Vanvitelliana assieme a letture, workshop e incontri. "Il progetto - ha spiegato oggi il suo ideatore Ruben Lagattolla, documentarista e film maker - nasce nel febbraio scorso con sostegno del Comune con l'intento di offrire un reportage su alcuni quartieri della città: Archi, Pian San Lazzaro, Montirozzo, Palombella e Vallemiano, attraverso incontri e colloqui diretti con quanti vi abitano per scoprire come sono cambiati e quali sono le loro necessità". A questo viaggio alla scoperta di casa propria, hanno partecipato una decina di 'esploratori', che hanno lavorato su filoni specifici guidati da professionisti del settore. Per la scrittura Wu Ming 2, Massimo Raffaeli e Francesco Scarabicchi, per la fotografia Giovanni Marrozzini e Ignazio Maria Coccia, per l'antropologia Giorgio Cingolani, per la storia cittadina Alfonso Napolitano e per il giornalismo Matteo Tacconi e Francesco Conte. La mostra ospitata nel cortile della Mole (all' Auditorium in caso di maltempo) inaugura il 7 la narrazione di questa esperienza grazie a pannelli fotografici di foto e testi, dopo una passeggiata urbana nei quartieri interessati. Sabato 14 ci sarà un workshop di fotografia sull'architettura urbana con i coautori dell'iniziativa Sergio Marcelli e Paolo Zitti, mentre venerdì 20 al Museo Omero si leggeranno i testi ('Ti racconto Ankonistan') di quanti hanno scelto il mezzo espressivo della scrittura. Il giorno dopo incontro con i professionisti coinvolti e infine domenica con i partecipanti al laboratorio.
    "Le cose da scoprire saranno tante - ha assicurato Lagattolla - dal lavoro delle donne nella pesca dell'Associazione Penelope, a quello della Terzavia Onlus per integrare le donne straniere, fino all'impegno dei piccoli studenti extracomunitari per insegnare l'italiano ai propri genitori, in un reportage dentro e fuori casa". "Un'esperienza unica - ha commentato Stefania Zepponi, portavoce di Casa delle Culture - che ci offre un'immagine della città realistica e priva di pregiudizi".

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