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Museo Genga apre a giovani imprese

Contrabbassista jazz e produttore birra al primo incontro

Redazione Ansa

GENGA (ANCONA) - Un museo, un birrificio, la tenacia di giovani che vogliono inventarsi un futuro nel proprio territorio d'origine, piegato dalla crisi industriale ma ricco di opportunità di sviluppo legate alla cultura, all'agricoltura, al turismo. In provincia di Ancona, il Museo di Genga Arte Storia Territorio fa da cornice il 23 settembre a un primo appuntamento organizzato per guidare i cittadini alla scoperta di inedite esperienze aziendali e produttive nate negli ultimi anni nel territorio fabrianese. Nel tentativo di proporre il museo come nuovo centro di aggregazione, spiega Francesca Serpentini, sono stati selezionati una serie di giovani produttori locali ''accomunati dall'intenzione di dar vita a nuove forme di sviluppo che partono dal territorio e dalle sue risorse, ma nel segno dell'innovazione''.
    Si comincia con l'esperienza di Pierpaolo Chiaraluce, 31 anni, contrabbassista jazz professionista che nel 2013 ha creato un birrificio agricolo nei 12 ettari lasciati dal nonno, sulle colline della frazione di Sant'Elia. Sarà possibile visitare gratuitamente la collezione permanente del (Museouseodigenga@gmail.com), e degustare, sempre gratuitamente, le birre che Pierpaolo produce dal proprio orzo, con le acque pure del sito montano di Valleremita, e che ha chiamato in omaggio a Johann Sebastian Bach 'Bentemperata', 'Suite inglese'.
    ''Che tu sia un artigiano, un agricoltore o un musicista - dice Chiaraluce - il territorio in cui operi ha grande rilevanza, per il profilo turistico e il bacino di utenza cui i tuoi prodotti e la tua arte si rivolgono''. La sua azienda è nata anche grazie ai fondi europei e alla legge della Regione Marche (la prima in Italia) che consente agli agricoltori di produrre birra dal proprio orzo. ''Dopo il mio - spiega - sono sorti altri due piccoli birrifici fondati da giovani, c'è un ragazzo che produce miele, la zona è famosa per il Salame di Fabriano, le Grotte di Frasassi, il territorio è bellissimo, ha una grande potenzialità turistica, ma per 40 anni le fabbriche di elettrodomestici hanno assorbito tutta la forza lavoro'' e ora che ''non si vive più di sole lavatrici, bisogna recuperare i saperi perduti e trasformarli in nuove occasioni di sviluppo''. Al primo appuntamento del 23 parteciperà anche la manager dei Beni culturali Concetta Ferrara, e altri ne seguiranno. ''Le aziende che presenteremo - osserva Serpentini - devono produrre nel territorio circostante, usare materia prima che sia parte o comunque valorizzi il patrimonio culturale locale, fare innovazione''.
   

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