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Festival Ascoli, musica contro terremoto

Sindaco Castelli, non temiamo scosse ma inagibilità culturale

Redazione Ansa

ASCOLI - Di fronte alla tragedia del 24 agosto scorso e alla terra che continua a tremare, Ascoli Piceno risponde con la bellezza della musica che diventa simbolo di rinascita e omaggio rispettoso alle vittime: sarà un'edizione più composta ma non certo dimessa quella del Festival Internazionale di Musica di Ascoli Piceno, che compie i suoi primi 20 anni e che sarà in programma dal 2 al 18 settembre nella cittadina marchigiana. Dopo l'anteprima di domenica scorsa con un concerto per ricordare le vittime più piccole del sisma (il cui ricavato parzialmente è stato devoluto alla ricostruzione), il festival si aprirà con l'importante produzione de La Petite Messe Solennelle di Gioachino Rossini (anche qui parte dell'incasso sarà donato per aiutare i comuni colpiti), quasi un'autentica preghiera collettiva in musica.
Nessun arretramento di fronte al dolore e alla paura, ma solo la celebrazione del ricordo di chi non c'è più e l'abbraccio commosso a chi resta: il Festival corregge in corsa la sua rotta e di fatto rafforza il messaggio di coraggio e speranza che vuole trasmettere al suo pubblico. In tre settimane saranno 13 i concerti del festival, di cui 2 riservati agli studenti e 3 organizzati di domenica, come ideale conclusione di escursioni guidate per scoprire il territorio, tra castelli, saline, calanchi, antiche abbazie e tesori d'arte.
In programma anche la cena-concerto nello storico Caffè Meletti con musiche della famiglia Mozart. Tra musica classica, jazz e musica elettronica, la manifestazione (fondata dal violoncellista americano-tedesco Michael Flaksman nel 1996) conferma la sua vocazione 'aperta' e priva di steccati musicali: tra gli oltre 60 musicisti provenienti da tutto il mondo (Usa, Cina, Svizzera, Germania, Olanda e Inghilterra), presenti anche Teho Teardo con un progetto di cinema e musica dedicato ai corti del dadaista Man Ray, e il raffinato pianista Roberto Prosseda, che eseguirà Mendelssohn. "Questa è la prima grande manifestazione culturale che si svolge dopo il terremoto: noi non temiamo le scosse, ma l'inagibilità culturale. Per questo chiediamo alle persone un gesto di solidarietà concreta, ossia di partecipare al festival", ha detto a Roma oggi all'ANSA il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli, "in questi anni abbiamo puntato tutto su turismo, qualità e armonia urbana. Temiamo che la paura del terremoto distrugga anni di sforzi e investimenti". L'idea dunque è quella di non lasciarsi fermare dalla tragedia, ma di far funzionare quello che di buono c'è, senza paralizzare il territorio. Un territorio la cui operosità si vede anche dai membri dell'associazione culturale ascolipicenofestival, che a titolo volontario organizzano la manifestazione, sostenuta da fondi pubblici e sponsor privati. "Siamo convinti che la musica serva nei momenti più difficili, non quando le cose vanno bene.
E' un buon modo per ritrovarsi tutti insieme, e per conoscere musicisti di altissimo livello, che si sono lasciati affascinare dalla bellezza e dal buon vivere di questa città", ha proseguito Emanuela Antolini, presidente di ascolipicenofestival

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