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'La materia e l'inganno', a Milano Pinocchio è un'opera d'arte

In mostra sculture di Pietro Arnoldi e foto di Ottavia Laise

Redazione Ansa

Sarà inaugurata venerdì 13 ottobre, a Milano, la mostra dal titolo "La materia e l'inganno" che abbina, fino a fonderle, diverse forme d'arte: la scultura di Pietro Arnoldi e la fotografia di Ottavia Laise, a cui farà da sottofondo la musica della violoncellista Annamaria Bernadette Cristian.
    Il sottotitolo - "Pinocchio nell'atelier di Pietro Arnoldi fotografato nelle sue verità da Ottavia Laise" - spiega il contenuto della mostra e l'idea alla base del progetto.
    Nell'atelier dell'artista - in via Teramo 13, a partire dalle ore 19 di venerdì - sarà infatti possibile ammirare da vicino le sculture di legno che raffigurano Pinocchio, create dall'artista con una tecnica speciale che prevede l'utilizzo di una motosega.
    Contestualmente sarà possibile meravigliarsi di fronte alle fotografie realizzare da Ottavia Laise, che ha colto con particolare sensibilità i dettagli delle opere d'arte esaltandone la bellezza, soprattutto attraverso un gioco sapiente di ombre e di luci, di colore e di bianco e nero.
    La mostra punta, dunque, sulla "materia" in assoluto più calda e più sincera, il legno, ma sugli inganni: quelli di una macchina fotografica che può distorcere la realtà e quelli universalmente noti di Pinocchio, l'eroe bugiardo che affascina i bambini da quasi un secolo e mezzo. Proprio quest'anno, infatti, ricorre il 140/o anniversario della pubblicazione del libro scritto da Carlo Collodi.
    Pietro Arnoldi è nato a Taleggio (Bergamo) nel 1955, e dal 1982 opera nel quartiere Barona di Milano. Ha organizzato mostre personali in molte città d'Italia, da Venezia a Parma, ha lavorato a Parigi e New York e ha collaborato con il fotografo colombiano Leo Matiz, pubblicando il libro 'Crateri di mani', impreziosito anche dalle poesie di Enzo Samaritani. In grado di esprimersi in molte forme artistiche, dalla pittura alla scultura, Arnoldi ha poi trovato nel legno la sua ispirazione più profonda, recuperando legni antichi e trasformandoli in opere d'arte.
    Ottavia Laise è nata a Malvito (Cosenza) nel 1968. Ha pubblicato diversi libri, presentati anche nell'ambito di Pordenonelegge.
    Seguendo la sua passione per i "luoghi abbandonati, mistici e dimenticati dal mondo", Laise ha organizzato diverse mostre, tra cui appunto "L'abbandono", e ha collaborato con la scrittrice Elena Manenti e il pittore Vittorio Bustaffa.
    La mostra resterà aperta dalle 14 alle 20 anche sabato 14 e domenica 15 ottobre. 
   

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