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Festival della Fotografia Etica, sguardi e storie dal mondo

Apre a Lodi XIII edizione con 100 fotografi e oltre 20 mostre

Redazione Ansa

(ANSA) - LODI, 20 SET - Quasi 100 fotografi da ogni parte del pianeta e oltre 20 mostre per raccontare mondi e storie che non conosciamo, per aprire prospettive e provare a spiegare ciò che ci circonda: torna a Lodi il Festival della Fotografia Etica, con un'edizione, la tredicesima, particolarmente corposa e variegata, in programma per un intero mese, dal 24 settembre al 23 ottobre, con tanti appuntamenti sparsi in varie location cittadine. Cuore della manifestazione il World Report Award - Documenting Humanity a Palazzo Barni: cinque le sezioni che lo compongono (Master, Spotlight, Short Story, Student, Single Shot), con i relativi vincitori scelti dalla Giuria composta da Chloe Coleman, photo editor di The Washington Post, Gloria Crespo MacLennan, photeditor di El Pais, Alberto Prina e Aldo Mendichi, coordinatori del Festival. Torna la sezione Uno Sguardo sul Mondo visitabile presso il Palazzo della Provincia, che propone due percorsi realizzati in collaborazione con Agence France-Press dedicati alla guerra in Ucraina e alla situazione in Afghanistan. Tra le novità di quest'anno lo Spazio World Press Photo ospitato presso Bipielle Arte, con quasi 150 scatti provenienti dal celebre concorso internazionale di fotogiornalismo. Da non perdere i sei focus fotografici de Le vite degli altri, spazio tematico di Palazzo Modignani: qui ci saranno l'italiana Erika Pezzoli con Artemis, storia della giovane Carola che fa parte del 2% delle cacciatrici donne in Valle d'Aosta; il cinese Xiangyu Long con TikTok in Kham, dedicato al video caricato su TikTok che ha trasformato un pastore di yak del Tibet in una celebrità; la canadese Barbara Davidson con Valeries and Henry: Unhoused but Unbroken, la storia di due dei 65.000 senzatetto di Los Angeles; il canadese Tim Smith con In The World But Not Of It, per conoscere gli Hutteriti, un gruppo di Anabattisti pacifisti; il russo Misha Maslennikov con The Don Steppe, sulla vita nella steppa russa; infine il francese Thomas Morel-Fort con Donna, a Filipina Life of Sacrifice, che racconta come vivono i lavoratori filippini senza documenti in Occidente. (ANSA).
   

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