Regioni

Il logo Unesco sulle mura di Bergamo

Striscione di 13 metri 'Siamo patrimonio mondiale Unesco'

Redazione Ansa

  BERGAMO - Da domenica 9 luglio  il logo dell'Unesco sarà proiettato sulle mura venete di Bergamo, proclamate patrimonio dell'umanità. O meglio il logo dell'organizzazione delle Nazioni Unite per la cultura sarà proiettato su porta San Giacomo, uno degli accessi principali a Bergamo alta, mentre sui ponteggi del viadotto San Giacomo sarà sistemato uno striscione con scritto 'Siamo Patrimonio mondiale Unesco', visibile anche da Bergamo Bassa.
    Si tratta di un modo per informare la gente ma anche per dare il via alla festa per la nomina, che arriva dopo una 'battaglia' per il riconoscimento iniziata dieci anni fa. L'idea in realtà nacque negli anni '90 ma il progetto per il riconoscimento non solo delle mura di Bergamo ma di un sistema murario che coinvolge in tutto 11 luoghi, tre regioni italiane (Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia) e tre nazioni europee (Italia, Croazia e Montenegro) partì esattamente dieci anni fa. Proprio a Palazzo Frisoni, sede del Comune, fu lanciata nel 2010 la candidatura.
    Le mura difensive, lunghe 6 km e 200 metri, furono costruite dalla Repubblica di Venezia fra il 1561 e il 1588 (anche se inizialmente si prevedeva di terminarle in un anno). Proteggono la parte collinare della città, che da allora è definita come Bergamo Alta e nonostante i sotterranei, i passaggi militari, le 200 bocche di fuoco e le cannoniere (due delle quali ancora visitabili) non hanno mai dovuto affrontare assedi. Ed è questa la ragione principale per cui la struttura, restaurata fra il 1976 e il 1984, è così ben conservata. Per costruirle furono abbattuti 250 edifici, otto religiosi (fra cui la cattedrale di Sant'Alessandro e il convento di Santo Stefano), il che costò a Sforza Pallavicino, incaricato di controllare le fortificazioni, otto scomuniche.
    Sono quattro le porte di accesso a Bergamo Alta: Sant'Agostino, San Giacomo, Sant'Alessandro e San Lorenzo (quest'ultima intitolata in seguito a Giuseppe Garibaldi che vi passò con i suoi Cacciatori delle Alpi nel 1859, quando Bergamo fu annessa al regno di Sardegna). Il percorso lungo le mura è diventata una delle passeggiate preferite dei visitatori che possono scoprire la città alta e nel frattempo ammirare anche il paesaggio circostante.
   

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