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Il Galata racconta l'amicizia tra Genova e Repubblica Dominicana

Testimonianze e foto d'epoca esposte al Museo del Mare

Il Galata racconta l'amicizia tra Genova e Repubblica Dominicana

Redazione Ansa

GENOVA - Il Galata Museo del Mare ospita fino al 5 dicembre un percorso espositivo che parte dal volume "L'eredità italiana nella Repubblica Dominicana. Storia, Economia, Architettura e Società", per mettere al centro le storie di italiani che hanno avuto un ruolo importante in questo paese, attraverso testimonianze, fotografie d'epoca e una sezione bibliografica particolarmente approfondita. Si intitola "L'isola di Hispaniola e la Repubblica Dominicana", proposte di lettura e di approfondimento dalle collezioni delle biblioteche civiche genovesi" e illustra "la presenza italiana a Santo Domingo dalla metà dell'Ottocento a oggi".
    Un'occasione per ricordare l'antica amicizia e la collaborazione tra i due paesi, che vanta numerosi episodi: il più antico quotidiano domenicano, che risale al 1889, è stato fondato da un italiano, come pure è opera di un ingegnere italiano il disegno del palazzo del Presidente della Repubblica mentre a un concittadino, Giovanni Battista Cambiaso, si deve la creazione della Marina.
    La mostra si inserisce nell'ambito di #AspettandoilMei, nuovo Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana, in fase di realizzazione nell'antico edificio della Commenda di San Giovanni di Prè. "Dopo la costituzione della fondazione Mei - spiega Ilaria Cavo assessore alla cultura di Regione Liguria - questa mostra è solo la prima di una serie di iniziative di accompagnamento alla realizzazione del museo e di avvicinamento alla sua apertura".
    "La mostra racconta una storia - aggiunge l'assessore alle Politiche culturali del Comune Barbara Grosso - quella degli uomini e delle donne che hanno lasciato il nostro paese a partire dall'Unità d'Italia. Nella storia dell'emigrazione Genova ha avuto un ruolo strategico per via del suo porto, crocevia di persone, merci, culture. Quello dell'emigrazione è quindi un tema fortemente identitario per la nostra città, ed è strettamente legato anche alla location scelta per ospitare il MEI: la Commenda di Prè, capolavoro d'arte medievale che fin dal XII secolo è stata ricovero dei pellegrini diretti in Terrasanta". 
   

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