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Nel viterbese una mostra celebra Alessio Paternesi

Oltre 100 opere dell'artista esposte a palazzo Doebbing di Sutri

Redazione Ansa

Di Terra, Di Luce, Di Aria: è la mostra dedicata al pittore scultore recentemente scomparso Alessio Paternesi, inaugurata il 9 marzo nel palazzo Doebbing di Sutri, in provincia di Viterbo. Sono esposte oltre 100 opere, tra tele e bronzi, nate dalla mano geniale dell'artista di fama internazionale, in oltre 60 anni di carriera.
    L'inaugurazione si è tenuta nell'auditorium del palazzo, stracolmo di amici ed estimatori di Paternesi. Presenti, oltre al sindaco di Sutri Matteo Amori, la figlia dell'artista Monica Paternesi, la moglie Danka Schroeder, la delegata alla cultura del Comune Claudia Mercuri, Francesco Aliperti di Archeoares e il curatore della mostra Pietro Paolo Lateano, che ha personalmente ritrovato e restaurato due opere inedite del maestro: una tela, forse la più grande mai realizzata da Paternesi, e un altorilievo in lamina di argento realizzato con una difficoltosa tecnica di sovrapposizione dei materiali.
    Presenti anche il presidente della commissione parlamentare Ambiente Mauro Rotelli, il consigliere regionale Daniele Sabatini, il presidente della Provincia Alessandro Romoli e il sindaco di Civita Castellana Luca Profili, che recentemente ha conferito all'artista la cittadinanza onoraria.
    "Mio padre si è battuto per oltre cinquant'anni per la valorizzazione di questo splendido territorio che amava - ha detto Monica Paternesi -. Devo ringraziare tutti voi per il lavoro straordinario che avete fatto per allestire questa mostra. Ma devo ringraziare anche questo nuovo sentire che c'è in molti di questi amministratori che ho qui davanti a me, e faccio anche una differenza generazionale: vedo Luca, il presidente della Provincia, vedo Francesco, vedo Matteo, vedo Claudia, vedo tutti voi e ho la sensazione che finalmente l'idea di valorizzare questo territorio sia diventata un filo conduttore che può unire anche tante differenze e che vale la pena portare avanti tutti insieme. Un ultimo grazie, forse il più grande, è per l'affetto e il calore con cui avete fatto tutto questo".
    Il fulcro emozionale della mostra è la sala del palazzo dove è stato ricostruito fedelmente, usando gli oggetti originali, lo studio d'arte in cui Paternesi amava creare le sue opere.

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