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Virgilio Retrosi, ceramica e grafica nel segno di Cambellotti

A Villa Torlonia a Roma la produzione dell'artista e artigiano

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 14 DIC - Artista e artigiano come il grande maestro Duilio Cambellotti, che lo considerava il suo allievo prediletto. È dedicata alla produzione della ceramica negli Anni Venti e in seguito in modo molto più intenso nel campo della grafica la mostra che i musei di Villa Torlonia, a Roma, dedicano a Virgilio Retrosi fino al 2 giugno 2024.
    Curato da Gloria Raimondi e Gaia Dammacco, il progetto espositivo allestito nella Dipendenza della Casina delle Civette presenta al grande pubblico l'artista romano che ha dedicato la vita alle arti applicate. Virgilio Retrosi (1892-1975) esordì nel 1911 come ceramista esponendo alla Mostra dell'Agro Romano curata dallo stesso Cambellotti nell'ambito dell'Esposizione internazionale per le celebrazioni dell'unificazione del Regno d'Italia e la proclamazione di Roma capitale.
    L'attività dell'artista nel settore della ceramica si sviluppò attraverso la collaborazione con il maestro e con i suoi allievi, tra i quali Roberto Rosati e Romeo Berardi. Nel 1926 alla mostra annuale degli Amatori e Cultori d'Arte, Retrosi propose la serie dei piatti con i 14 Rioni - fulcro intorno al quale ruota l'esposizione - acquistati nello stesso anno dal Comune di Roma per le proprie collezioni.
    Contemporaneamente all'attività di ceramista e decoratore, Retrosi si dedicò alla grafica applicata insegnando alla Scuola Preparatoria delle Arti Ornamentali di Roma, realizzando bozzetti per francobolli, manifesti e cartoline e avviando una proficua collaborazione con Ente Nazionale Italiano per il Turismo (Enit), che lo assorbì totalmente come grafico e fotografo dalla metà degli anni Trenta agli anni Sessanta. Nelle due sale della Casina delle Civette sono stati selezionati oggetti in ceramica, - tra i quali spicca il Piatto con Medusa del 1928 - disegni, bozzetti e opere grafiche in massima parte provenienti da collezioni private, che testimoniano la vicinanza dell'artista al linguaggio del maestro evidenziando, insieme ai forti legami con la tradizione, anche il suo contributo innovativo nei diversi ambiti delle arti applicate.
    La mostra propone anche un ricco nucleo di opere inedite che permette di confrontare il disegno con alcune delle opere realizzate. I bozzetti per manifesti e francobolli, le locandine e le copertine testimoniano la versatilità, la fantasia e la particolare qualità grafica del suo segno. Accanto alle ceramiche sono esposti anche gioielli d'argento ai quali Retrosi si dedicò sul finire degli anni Sessanta. (ANSA).
   

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