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Ladispoli celebra la vita di Caravaggio

Con opere del pittore Venanzoni, apprezzate anche da Sgarbi

Redazione Ansa

LADISPOLI - Una celebrazione inedita del mito di Caravaggio che mescola la riproduzione di alcune sue opere e dieci tele originali, di grandi dimensioni, in stile caravaggesco con cui l'artista Guido Venanzoni narra i momenti salienti della "rocambolesca" vita del pittore lombardo.
    Ladispoli - città dell'ultimo approdo del pittore morto poi secondo le biografie più antiche a Porto Ercole - ospita fino a metà settembre la mostra pittorica che si chiama appunto "L'Ultimo Approdo" presso il Centro di Arte e Cultura in via Settevene Palo a Ladispoli. Un'esposizione che è anche interattiva con intermezzi musicali, con brani e strumenti del '600 e incursioni di un attore che interpreterà il Caravaggio.
    "Come disse Vittorio Sgarbi, ospitando una mia mostra a Palazzo Doebbing a Sutri, mai nessuno in quattrocento anni dalla sua morte, ha mai dipinto la sua avventurosa, breve, ma intensa vita. Il mio proposito è portare a conoscenza con grandi mostre itineranti nelle città in qui il maestro è vissuto, questa iniziativa culturale di conoscenza sia per gli Italiani, che per il mondo intero" spiega Venanzoni.
    "Quando con il maestro Venanzoni - spiega Marco Milani, assessore cultura, turismo e spettacolo del Comune di Ladispoli - cominciammo a parlare di questa "folle" idea, ci rendemmo subito conto che di folle c'era ben poco. Prima di tutto per la Storia, quella con la S maiuscola. Michelangelo Merisi ebbe il suo ultimo approdo proprio sulla spiaggia di Palo, l'odierna Ladispoli, nel luglio del 1610, ove fu arrestato dalle guardie spagnole e questo ci offriva un motivo in più per intraprendere l'impresa". (ANSA).
   

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