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Nepi celebra Stradella, jazzista del 600

A settembre Festival omaggia il visionario artista barocco

Redazione Ansa

NEPI (VITERBO) - Una vita eccessiva e avventurosa come un romanzo, che dal sublime della musica e dell'arte passa alla truffa, al libertinaggio, alle fughe rocambolesche, e terminata a 43 anni in modo violento, una sera a Genova sotto i colpi di un sicario: ad Alessandro Stradella, uno dei più visionari musicisti del '600, è dedicata la rassegna musicale che si terrà dal 10 al 25 settembre a Nepi (Vt), città che gli ha dato i natali nel 1639. Proprio per onorare la vivacità e l'imprevedibilità di questo grande esponente del barocco musicale italiano, il Festival Internazionale Alessandro Stradella - FAS, diretto dal Maestro Andrea De Carlo, mescola il colto al popolare, offrendo un programma adatto a tutti, appassionati, conoscitori o semplici amanti della musica.

Nove gli appuntamenti in cartellone, tra opere, oratori, cantate e madrigali: in apertura Santa Pelagia, oratorio per 4 voci e basso continuo eseguito nel duomo di Nepi dall'Ensemble Mare Nostrum di Andrea De Carlo, mentre l'ultimo concerto, nella chiesa di S. Tolomeo, vedrà esibirsi docenti e allievi delle masterclass che il festival organizza proprio per far avvicinare i giovani al linguaggio di Stradella e alla musica romana del '600. La manifestazione è poi anche il cuore pulsante di The Stradella Project, per la registrazione e l'esecuzione del l'integrale delle opere stradelliane. Rivitalizzandone e rendendone attuale il vasto repertorio, il FAS vuole dunque accendere i riflettori su un musicista rimasto troppo spesso in ombra e poco conosciuto dal grande pubblico, nonostante le eccezionali qualità della sua musica.

Una musica che appare oggi antica e moderna al tempo stesso: "Stradella è stato il Charlie Parker della musica barocca, era come un jazzista. La sua scrittura era ancorata al Rinascimento eppure anche proiettata al futuro. Tanto che poi in molti hanno attinto dalle sue opere, a volte anche appropriandosene come ha fatto Haendel", ha spiegato all'ANSA il Maestro De Carlo, "Stradella è rimasto quasi sconosciuto nonostante sia stato un musicista grandissimo e un personaggio caravaggesco, dalla vita incredibile che la sua musica rispecchia. Aveva un carattere borderline: amante delle donne, faceva truffe e aveva spesso problemi con le istituzioni. Era un personaggio scomodo per un'epoca come quella del '600 in cui le amicizie con i potenti contavano". "Stradella non si ripete mai ed è una scoperta continua. Ogni volta che credo di averne capito la musica poi vengo sorpreso. Per questo vorrei far avvicinare i giovani a lui", ha proseguito, sottolineando con rammarico che "il pubblico internazionale è più pronto a conoscerlo, mentre noi facciamo fatica perché manca una formazione adeguata".
   

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