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Musei: Miramare guarda al '900 e rinnova sale Duca d'Aosta

Direttore, cambiò stile e design con nuovo concetto di comfort

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 02 LUG - Con un allestimento completamente rinnovato che guarda al Novecento sono state riaperte oggi al Castello di Miramare le sale che negli anni Trenta ospitarono Amedeo di Savoia-Aosta e la sua famiglia. Un allestimento "moderno" nel contesto di una dimora signorile ottocentesca che ripropone gli arredi d'epoca.
    La scelta, spiega il Museo nazionale, risponde a un duplice intento: esporre al pubblico parte della collezione di mobilio, opere e oggetti d'arte risalente al periodo, in particolare i pezzi di maggior pregio e più significativi per la storia del design, e dare conto di una breve fase della storia della residenza in particolare quando Miramare tornò a essere una dimora privata.
    Con la riapertura degli Appartamenti del duca d'Aosta, afferma il direttore del Museo storico e del Parco del Castello di Miramare Andreina Contessa, "si inaugura la sezione Novecento e si riapre di fatto la testimonianza novecentesca nel castello, che ha attraversato il secolo mantenendo il suo ruolo di dimora nobiliare e aristocratica, ma portando in sé i segni dei cambiamenti nel tempo, che sono non solo storico-politici, ma anche di stile e concezione di vita".
    A metà dell'Ottocento Massimiliano d'Asburgo, uomo dei viaggi via mare, si circondò di una ricca e composita collezione eclettica di mobili e oggetti, che corrispondeva al suo universo culturale e allo spirito del suo tempo. "Con l'arrivo del Duca d'Aosta a Trieste - aggiunge - uomo dei viaggi aerei, si segna il cambiamento di passo, intervenendo sulle strutture e i servizi, ma anche segnando il cambio di stile e di design all'insegna della modernità inserendo un nuovo concetto di comfort improntato all'eleganza lineare e senza orpelli".
    La sistemazione dell'appartamento, osserva l'architetto Giovanni Tortelli, progettista dell'allestimento, è stata "ideata sulla scorta della documentazione descrittiva e fotografica originale ed evoca il fermento culturale razionalista a cui i duchi d'Aosta aderirono. Funzionalità, semplicità, essenzialità, in chiara contrapposizione anche formale con lo stile sovraccarico degli ambienti ottocentesche di Massimiliano, sono quindi espressione di un nuovo gusto e soprattutto di marcata modernità". (ANSA).
   

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