(ANSA) - TRIESTE, 23 GEN - Disegni come urli silenziosi,
fissati a matita o inchiostro su fogli di quaderno, carte di
riciclo e persino libri: è la dura testimonianza che Zoran Muši?
ha lasciato ai posteri, esorcizzando con l'arte la sua terribile
prigionia nel lager durante la Seconda Guerra Mondiale. Ora un
corpus inedito di suoi disegni che l'artista realizzò nel 1945,
mentre era imprigionato a Dachau, sono visibili nella mostra
"Zoran Muši?. Occhi vetrificati", allestita al Civico Museo
"Revoltella" di Trieste dal 27 gennaio, in occasione del Giorno
della Memoria, al 2 aprile. I 24 disegni esposti sono 'riemersi'
da alcuni archivi nel corso di una ricerca nel 2016 e facevano
parte di un corpus più ampio di pezzi che l'artista in parte
donò ai compagni sopravvissuti. Disegni poi andati dispersi,
tutti tranne questo nucleo in mostra a Trieste. Nelle opere
realizzate a Dachau, Muši? rappresenta i cadaveri che nel campo
erano ammassati a mucchi, un incubo di cui per molto tempo non
volle più parlare. L'artista infatti rientrato in Italia
rappresentò nei suoi lavori Venezia e i paesaggi dalmati, fino
agli anni '70, quando tornò sull'esperienza del lager nella
serie "Non siamo gli ultimi".(ANSA).
A Trieste di Zoran Mušič
Esposti al Revoltella 24 opere realizzate nel lager di Dachau