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'Appunti' per visita guidata al Museo Pasolini con Celestini

Giovedì diretta web live radiofonica dal Mambo di Bologna

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 07 GIU - Entrare in un museo per immaginare cosa dovrebbe contenere uno spazio espositivo dedicato a Pier Paolo Pasolini: è la suggestione che ha ispirato Ascanio Celestini, che giovedì 10 giugno tra le 18 e 20 condurrà una speciale visita guidata in tre repliche al Mambo-Museo d'Arte Moderna di Bologna attraverso i microfoni della web radio Neu Radio. La sua narrazione, in versione speaker radiofonico e inviato speciale dalle sale espositive, potrà essere seguita dal pubblico attraverso il proprio smartphone o altro device e ci sarà la possibilità di interagire telefonicamente rispondendo alla domanda 'cosa dovremmo vedere nel Museo Pasolini?'. Il progetto, di Mismaonda, è preliminare a uno spettacolo e un documentario che verranno.
    Secondo l'Icom (International Council of Museums) le cinque funzioni di un museo sono: ricerca, acquisizione, conservazione, esposizione, comunicazione. Come potrebbe essere, allora, un museo incentrato sulla figura di Pasolini? Bologna qualche risposta da dare la avrebbe. Pasolini vi nacque il 5 marzo 1922, qui ha frequentato il liceo Galvani e seguito i corsi universitari, con Roberto Roversi e Francesco Leonetti ha fondato la rivista di poesia Officina, grazie alla Libreria Antiquaria Mario Landi ha dato alle stampe la sua prima raccolta di poesie 'Poesie a Casarsa' in dialetto friulano, la biblioteca della Fondazione Cineteca di Bologna è sede del Centro Studi/Archivio Pier Paolo Pasolini donato nel 2003 da Laura Betti. L'idea di Celestini è di ricostruire quella storia attraverso la raccolta di cimeli, storici, artistici, sentimentali, per strutturare narrativamente un ipotetico Museo Pasolini, ponendo a chi lo ha conosciuto, studiato, indagato ma anche al pubblico le stesse domande: qual è il pezzo forte del Museo Pasolini? Quale oggetto dobbiamo cercare? Quale oggetto dovremmo impegnarci ad acquisire da una collezione privata o pubblica, recuperarlo da qualche magazzino, discarica, biblioteca o ufficio degli oggetti smarriti? Cosa siamo tenuti a fare per conservarlo? Cosa possiamo comunicare attraverso di lui? E infine: in quale modo dobbiamo esporlo? (ANSA).
   

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