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Matera 2019, il 'nuovo' museo Ridola

Un percorso ragionato per stimolare nuove fasce di visitatori

Redazione Ansa

MATERA - Luci, grafica, fotografia e un percorso ragionato per stimolare l'attenzione e lo studio di nuove fasce di visitatori: caratterizzano i nuovi allestimenti dei manufatti raccolti in oltre un secolo nel Museo archeologico statale "Domenico Ridola" di Matera. Il progetto, che rappresenterà una delle novità dell'offerta per la Capitale europea della cultura per il 2019, è stato illustrato dal direttore del Polo Museale di Basilicata, Marta Ragozzino.
    Punto di forza dell'esposizione museale sono le raccolte riportate alla luce dal fondatore del museo, lo studioso e archeologo materano Domenico Ridola. Si tratta di raccolte di materiali naturalistici, oggetti etnografici, testimonianze artistiche e soprattutto preziosi reperti archeologici, in massima parte documenti preistorici, provenienti dagli scavi condotti nel territorio materano. Il Museo, istituto nel 1911 all'interno dell'ex convento delle Clarisse, è stato ampliato negli anni con l'arrivo di reperti riportati alla luce dagli archeologi Eleonora Bracco e Dinu Adamesteanu, di varie epoche e provenienti da diverse aree del Materano.
    "Il museo Ridola - ha annunciato Ragozzino - sarà sede della prima grande mostra di Matera-Basilicata 2019, 'Ars Excavandi', curata da Pietro Laureano, autore del dossier che nel 1993 consentì l'iscrizione dei rioni Sassi e del parco rupestre nel Patrimonio dell'Unesco".
   

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