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Sisma: Fontecchio, 'Niente di speciale', una piccola Woodstock

Rinascita dopo 2009, evento in contemporanea con Usa e Spagna

Redazione Ansa

(ANSA) - FONTECCHIO, 31 MAR - "Niente di speciale… menomale!", un raduno internazionale di artisti, amici, residenti e visitatori al fine di "ravvivare e nutrire l'ecosistema di relazioni" tra arte visiva, performance, musica e poesia nel borgo di Fontecchio in provincia dell'Aquila.
    Sette intense ore con protagonisti oltre 30 artisti, 14 mostre in cantine e piazzette lungo i vicoli del paese, in abitazioni private e spazi pubblici. Appuntamento sabato 2 aprile, dalle ore 16 alle 23 nel paese medievale di 300 abitanti nel Parco regionale Sirente-Velino che, dopo essere stato colpito duramente dal sisma del 6 aprile 2009, sta ora vivendo un rinascimento culturale, con una ventina di nuovi abitanti arrivati anche dall'estero, a costituire una vera e propria comunità.
    L'evento, arrivato alla seconda edizione e che avrà una cadenza periodica, ha ricevuto il patrocinio del Comune di Fontecchio e prevede un gemellaggio con il Mapp Mission Art & Performance Project, che si svolgerà nelle stesse ore a San Francisco, in California, e un collegamento streaming con Dina Zarif direttrice del celebre spazio interdisciplinare e culturale Red Poppy art House. Lo stesso avverrà in contemporanea con gallerie, librerie e artisti a Barcellona, in Spagna.
    Organizzatori del "niente di speciale… menomale!" sono gli artisti Sebastian Alvarez dal Perù, Todd Brown dagli Usa, Patryk Kalinski dalla Polonia, "Nespy5€" dal Messico, Bruno Morello dall'Argentina, Alessandro Costa da Roma: solo una parte degli artisti e creativi che si sono trasferiti a vivere a Fontecchio negli ultimi due anni.
    "In un momento storico in cui accade di tutto, dalla pandemia all'innesco di una guerra - spiegano gli organizzatori -, per gli artisti residenti nel borgo la cosa migliore che ci si possa augurare per il futuro è che, appunto, 'niente di speciale' accada. La realtà ormai è iperbole di se stessa, perciò concetti quali la specialità, la straordinarietà rappresentano paradossalmente l'ordinario. La conquista di una qualche normalità piuttosto, è la vera chimera a cui tendere". (ANSA).
   

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