di Eleonora Sassi
(ANSA) - PESCARA, 04 MAG - Escursioni in giornata e visite
guidate, rispettando senza difficoltà il distanziamento sociale
visti gli spazi a disposizione; una possibilità, certo, ma
finché non riapriranno strutture ricettive, bar e ristoranti,
tutto diventa molto difficile da gestire anche in un'area
protetta come il Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise
(Pnalm). Quella che, con i suoi 50.000 ettari di superficie,
potrà essere una delle prime mete del turismo all'aria aperta
quando si potranno allentare le misure di contenimento dopo mesi
di emergenza sanitaria, dovrà comunque ripensare le modalità per
accogliere i visitatori.
"In questo periodo il Parco è stato sempre pieno di ragazzi,
gite scolastiche, laboratori" spiega all'ANSA il direttore
dell'area protetta istituita nel 1923, Luciano Sammarone,
sottolineando come il lockdown abbia coinciso con un inverno e
una primavera costellati da tante giornate favorevoli, dal punto
di vista meteorologico, a gite e spostamenti. Poi, riflettendo
sull'emergenza legata al Covid-19 e sulle modalità per
affrontarla, Sammarone fa un paragone con l'antincendio
boschivo. "Per tanti anni ha funzionato con grosse squadre sul
territorio; poi il salto di qualità fatto da Corpo Forestale e
Regioni, quando è stato creato un sistema tale per cui si
riducevano i tempi di intervento e anche se il numero degli
incendi aumentava, la superficie bruciata complessivamente
diminuiva. Se hai la capacità di intervenire subito riduci la
superficie dell'incendio; se sei in grado di capire dov'è il
focolaio, devi chiudere e tracciare per risolvere".
In attesa di comprendere se ci siano le condizioni per
ripartire, occorre comunque pensare a come farlo. "Possiamo
ipotizzare visite guidate, piccoli gruppi con persone
adeguatamente distanziate; ma se si forma una fila di 15 metri,
chi sta in fondo come fa a sentire la guida? Potremmo pensare a
centri di aggregazione per ragazzi delle scuole elementari e
medie, ma è difficile riuscire a organizzarli in ognuno dei 24
comuni del Parco. Gli operatori li abbiamo, ma non sappiamo
ancora quali sono le regole". E poi le strutture ricettive. "Gli
hotel, i B&B non potranno sostenersi se la vacanza si riduce a
un paio di giorni" fa notare Sammarone sottolineando anche la
necessità di un'accurata sanificazione dei locali a ogni cambio
degli ospiti.
Per il momento il Parco d'Abruzzo Lazio e Molise raccoglie
idee. "Sfidiamoci a pensare non solo come vivere meglio
l'emergenza, ma soprattutto a come affrontare il dopo
coronavirus nell'ottica di una società che si riprende con più
ambiente, più economia solidale, più economia civile" è
l'appello che il presidente del Pnalm, Giovanni Cannata, in un
videomessaggio rivolge dalle pagine del sito internet dell'ente.
"Dall'aria buona delle nostre montagne ci piace raccogliere e
far circolare idee, immagini, poesie, libri, momenti artistici,
progetti. Insomma speranze, in particolare per le nostre aree
interne, una delle ricchezze del Paese". Un invito, dunque, a
indirizzare proposte o anche una breve riflessione via mail a
oltreilcoronavirus@parcoabruzzo.it o attraverso le pagine social
Facebook, Instagram e YouTube. (ANSA).
Pnalm e turismo, 'per ripartire aspettiamo solo le regole'
Operatori e spazi ci sono. Sui social le idee per il 'dopo'