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Borghi della Basilicata, 10 luoghi da visitare

Da Acerenza a Pietrapertosa, tra bellezza e storia

Basilicata

Redazione Ansa

Viaggiare alla scoperta dei borghi più belli della Basilicata è come fare un salto nella storia più antica, un tuffo nelle tradizioni e nei riti popolari, un’immersione nella natura più lussureggiante tra parchi e dune, torrenti e sentieri. Ecco una piccola selezione di borghi da visitare, lasciandosi ammaliare dalle case in pietra sormontate da castelli e incastonate tra le montagne o affacciate sulle colline o davanti al mare.

Il tour parte da Acerenza, borgo dalla storia antica grazie alla posizione strategica sopra una collina, nel cuore del territorio lucano. Nel centro storico spunta l’imponente cattedrale di Santa Maria Assunta, capolavoro romanico con bellissimi affreschi. Uscendo dalla Chiesa Madre si passeggia tra i vicoli fino ai palazzi settecenteschi di Gala e della Curia Vecchia; quest’ultimo occupa una parte dell’antico castello.

Incastonato tra le Dolomiti Lucane, il borgo di Castelmezzano è una splendida cartolina e uno dei luoghi più caratteristici della regione. Di sera, con le luci accese a ridosso delle montagne rocciose, è ancor più struggente. Imperdibile, ma solo per i più coraggiosi, è l’esperienza del Volo dell’Angelo: agganciati a un robusto cavo d’acciaio si attraversa volando il borgo fino al vicino paese di Pietrapertosa.

A Pietrapertosa si può arrivare anche tranquillamente in auto: il borgo è il più alto della Basilicata, nel cuore del Parco delle Dolomiti Lucane, tra imponenti rocce di arenaria da cui deriva l’origine del suo nome che significa ‘pietra forata’. Nel borgo meritano una visita il castello normanno con le mura di cinta, alcuni ambienti scavati nella roccia e la Chiesa Madre con affreschi del 1700.

Lagonegro è un piccolo borgo medievale con stradine strette e ripide; secondo la leggenda qui avrebbe vissuto gli ultimi anni della sua vita Monnalisa, iconica protagonista del dipinto di Leonardo da Vinci, oggi sepolta nella chiesa di san Nicola. Il borgo è conosciuto anche per la produzione artigianale di orologi da torre, esportati in tutto il mondo.

Anche Rivello, disteso su tre colline, è un borgo di artigiani: orologiai, orafi, ramai e conciatori di pelli hanno fatto la storia del paese. Ma Rivello è soprattutto famoso perché d’inverno, ricoperto di neve, sembra un presepe: con le luci che rischiarano il candore della neve è una cartolina suggestiva e unica. Il piccolo borgo, inoltre, ospita più di 20 chiese: meritano una visita quella dell’Annunziata, la Cappella di Santa Barbara e il convento di Sant’Antonio.

La maggioro parte delle case di Satriano di Lucania è ricoperta da murales: dopo il terremoto del 1980 per riqualificare il borgo è stato deciso di realizzare dipinti che abbellissero le abitazioni. Oltre a una passeggiata tra i vicoli, è piacevole entrare nell’antico castello seicentesco e nella Chiesa madre, ricostruita negli anni ’50 ma che conserva ancora intatta la vecchia torre campanaria.

Guardia Perticara è un minuscolo borgo di pietra, dove sui vicoli stretti si affacciano antiche abitazioni, portali, gradinate, archi e ballatoi, tutti rigorosamente in pietra, che dominano un paesaggio stupendo. Da visitare è la chiesa di San Nicolò Magno e ammirare il panorama dell’intera valle del torrente Sauro dall’alto del colle su cui sorge Casa Sasso, l’antico castello del paese.

Nel cuore del Vulture, nella parte settentrionale della regione, Venosa è un borgo che unisce storia, arte e cultura nell’incantevole castello aragonese che ospita il Museo nazionale. Meritano una visita la chiesa benedettina incompiuta, capolavoro artistico di Venosa, e il Parco Archeologico, un museo a cielo aperto all’interno del quale è possibile ammirare antiche terme romane, resti di ville, catacombe, tombe a ipogeo e uno stupendo anfiteatro.

Il borgo di Aliano è legato al capolavoro letterario di Carlo Levi, ‘Cristo si è fermato a Eboli’, ambientato proprio tra le sue case. Qui, lo scrittore trascorse parte del suo confino, e ne rimase talmente colpito da chiedere di esservi seppellito dopo la morte. Il museo storico che porta il suo nome custodisce importanti testimonianze che ne ripercorrono la storia.

Melfi è famosa soprattutto per il suo castello di origini medievali, uno dei simboli più conosciuti della Basilicata, edificato durante il periodo normanno, ma che subì diverse modificazioni in epoca angioina e aragonese. Tra le sue mura vennero promulgate le celebri Costituzioni di Melfi. Nel centro storico è possibile visitare la Cattedrale di Santa Maria Assunta, edificata nel 1076, e la chiesa di Sant’Antonio risalente al 1423; suggestive sono quelle rupestri che si trovano nei dintorni, come quelle di Santa Margherita, scavata all’intero di una roccia di tufo e databile al 1200, e quella della Madonna delle Spinelle, scoperta nel 1845. Oggi si visita solo la cappella terminale di pianta esagonale, con sei semicolonne che sostengono un cornicione. Da ammirare è anche la chiesa di Santa Lucia con bellissimi affreschi del XIII secolo realizzati nella cripta.

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