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Lo staff del Met, 'schieriamoci per la tregua a Gaza'

Al direttore: "Va difesa l'eredità culturale della Striscia"

Redazione Ansa

(di Alessandra Baldini) (ANSA) - NEW YORK, 12 MAR - Un nutrito gruppo di dipendenti del Met ha scritto una lettera aperta al direttore Max Hollein chiedendo una chiara presa di posizione del museo newyorchese sulla guerra a Gaza.
    Circa 160 persone tra staff e volontari, che si sono autobattezzati Met Workers for Palestine, hanno chiesto ai vertici dell'istituzione un appello urgente alla tregua che tenga in considerazione non solo le sofferenze inflitte alla popolazione civile, ma anche i bombardamenti condotti da Israele che minacciano l'eredità culturale della Striscia. I dipendenti ricordano che, in aggiunta ai circa 30mila palestinesi che hanno perso la vita a Gaza da quando Israele ha iniziato la rappresaglia per gli attacchi di Hamas del 7 ottobre, ci sono nella regione circa 200 siti di rilevanza per la cultura che sono andati distrutti o gravemente danneggiati: tra questi un antico porto dell'800 dopo Cristo, una moschea in cui erano conservati preziosi manoscritti, musei e il monastero di Sant'Ilario a Nuseirat, considerato uno dei più della regione.
    La lettera fa seguito a quelle dello stesso tenore scritte nelle ultime settimane dai dipendenti del Brooklyn Museum e del MoMA. Lo staff del Met ricorda che il museo in passato si è schierato sulla necessità di proteggere l'eredità culturale in situazioni di conflitto armato. Lo ha fatto nel 2001, quando i talebani presero di mira le statue di Buddha di Bamiyan, o nel 2020, quando l'ex presidente Trump minacciò' di distruggere siti culturali iraniani. Più di recente, dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, il Met si è impegnato ad addestrare una task force di Monuments Men a difesa del patrimonio culturale del Paese invaso.
    L'appello chiede anche che il Met faccia di più per mettere in mostra la sua collezione di arte palestinese, la maggior parte della quale è nei magazzini, che include una raccolta di abiti tradizionali ricamati. Si chiede inoltre che i dipendenti del museo che hanno firmato la lettera aperta siano protetti da rappresaglie sul fronte dell'impiego. "Un appello pubblico consoliderebbe la posizione del Met faro di speranza nel mondo. Finora invece qualsiasi menzione della Palestina è stata stigmatizzata o classificata come presa di posizione politica", ha detto un dipendente al sito Hyperallergic, chiedendo l'anonimato per proteggere il posto. In febbraio si erano schierati per un appello del loro museo alla tregua i dipendenti del MoMA: nella loro lettera veniva chiesto ai vertici dell'istituzione di "considerare l'impatto del loro silenzio". (ANSA).
   

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